La scuola di oggi è adatta ai ragazzi di oggi?

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Una non-scuola per imparare con passione e curiosità.

Alex ha diciassette anni, ha accumulato una serie infinita di assenze quest'anno, dopo essere stato bocciato in seconda liceo. È oppositivo, non riesce a stare attento e non rispetta le regole. È stato un bambino definito ADHD.

Simone va in terza liceo ma è come se non ci fosse. La sua testa è sempre altrove, non ha nemmeno mai aperto la confezione dei libri. L'hanno definito DSA.

Sara è superficiale, pensa solo ad uscire e a divertirsi, promette sempre di studiare ma poi bigia le interrogazioni.

Alex ha cominciato a fumare, Simone ha rotto a calci un distributore di bibite, Sara beve, per questo sono arrivati ad Artademia, come loro, decine e decine di ragazzi adolescenti che arrivano già etichettati come “disturbati”.

Tommaso ha voti alti, non sbaglia un colpo, ma ha smesso di uscire con gli amici, si rintana alla play station.

Federico ha una resa scolastica nella media, studia l'indispensabile, ma non sa cosa vuole dalla vita... è sempre più triste. "Tanto..." dice, "...non ha senso. I sogni fanno solo male." Non ha più entusiasmo per nulla.

Angelica ha tutti otto e nove, passa le sue serate in camera a studiare ma quando è il momento di andare a scuola si sente morire. Mi ripete che tanto gli insegnanti non capiscono, le chiedono solo il risultato.

Anche Tommaso, Federico e Angelica arrivano ad Artademia perché in difficoltà.

Hanno tutti una “pelle” troppo sottile per questo mondo, sono ipersensibili, o lo sono stati, e per compensazione si sono chiusi. La loro sensibilità gli permette di sentire più di quanto senta la maggior parte dei coetanei. Sentono le emozioni in modo profondo, le loro e quelle degli altri, e questo spesso li devasta perché in ogni caso sono troppo giovani per farsi carichi troppo pesanti. La loro dote migliore rischia di diventare un fardello.

 

Ragazzi disturbati o incompresi?

ARTADEMIA, realtà milanese, è una alternativa alla scuola media, superiore e all'università. L'obiettivo di ARTADEMIA è nutrire la passione, la cultura, la conoscenza e la curiosità, la relazione e la capacità di collaborare...per crescere adulti felici!

Silvia Pagani, la fondatrice ci racconta che ad un certo punto ha cominciato a chiedersi se forse, in questo momento storico, non stessimo “uccidendo” ed escludendo dal futuro persone speciali, personalità forti, quelle che dalla vita pretendono di più e sono disposte a mettersi in gioco e che hanno la sfortuna di scontrarsi con un mondo sordo ai loro bisogni.

Le frasi che questi ragazzi ripetono più spesso parlano di mancanza di stimoli, di mancanza di interessi o di prospettive. Spesso si sentono figli senza futuro.

Perché sono sempre più numerosi i ragazzi così? Perché le classi sono piene di bambini prima, e ragazzi poi, iperattivi, oppositivi, disgrafici, con difficoltà dell'apprendimento, aggressivi, annoiati, chiusi?

"Chi dice che sono ragazzi disturbati, o fannulloni, è perché non li ha mai conosciuti davvero da vicino! " - continua Silvia - "Che fine faranno questi ragazzi? La maggior parte di loro smetterà di studiare, di formarsi e, quello che è più grave, smetterà di credere e di sognare. Siamo davvero disposti a sacrificare tutto ciò?"

 

Come nasce Artademia

L'esperienza pluridecennale di Silvia con le difficoltà dei giovani adulti l'ha portata a rivolgere indietro lo sguardo per capire cosa sia mancato o cosa non abbia funzionato nella loro biografia, così da identificare le caratteristiche fondamentali per un sano processo evolutivo.

Guardare da vicino l'adolescenza significa scoprire un mondo meraviglioso. Gli adolescenti sono come i Geodi: da fuori a volte possono apparire grigi, rocciosi, incolori, ma dentro nascondono cristalli dalle sfumature più incredibili. 

Sono sempre più numerosi i ragazzi che arrivano as Artademia perché in crisi. Non hanno più motivazioni, sono in rotta col mondo adulto, vanno male a scuola oppure non ci vanno proprio più. Alcuni hanno già iniziato a pasticciare con le sostanze, altri non riconoscono più il ruolo genitoriale. Molti di loro hanno alle spalle una storia di bambini ADHD, DSA, BES e chi più ne ha più ne metta.

I comportamenti disturbati dei ragazzi, che si tratti di noia, chiusura, aggressività o difficoltà ad apprendere, sono sempre un sintomo. Stanno dicendo, come sono capaci, che la proposta del mondo attuale non gli piace, stanno urlando che la scuola non li accompagna come dovrebbe a capire ed apprendere, ma a sviluppare competizione e ansia.

 

scuola teens2

 

Il nostro sistema scolastico che andava bene decenni fa, da molti anni ormai non è più adeguato a preparare alla vita. Lavora prevalentemente con il pensiero, con l'astrazione, ma dimentica troppo spesso la passione. Se non cambiamo la proposta scolastica, avremo un futuro di adulti scontenti, ansiosi e depressi.

La struttura della scuola, così com'è, non è più adeguata alle esigenze dei nostri tempi. Si approfondisce sempre più il particolare, il punto di vista teorico, l'astrazione. Le proposte sono solo rivolte al pensiero, dimenticando che ciò che ci resta impresso è sempre qualcosa che ci colpisce, che “entra” dalla pancia. Solo quello che sentiamo o facciamo anche con il corpo, diventa parte del nostro bagaglio. Il resto lo perdiamo velocemente.

Siamo probabilmente davanti ad un fenomeno sociale ed antropologico. Le nuove generazioni portano caratteristiche e doti nuove che, a volte, non riusciamo nemmeno a comprendere. Chiedere loro di adeguarsi ad un metodo educativo non adeguato ai loro bisogni significa mortificarli e rischiare di rimandargli un'immagine di sè 'sbagliata'.

Le nuove generazioni sono una grande opportunità per tutto il genere umano; un'opportunità di cambiamento dove i valori profondi emergono dirompenti, se non gli diamo spazio per crescere.

Nasce così il progetto ARTADEMIA dalla voglia di dare spazio ai ragazzi che desiderano imparare attraverso l'interesse e la passione, questi ragazzi che saranno il nostro futuro.

 

Imparare senza aule nè professori

Ad ARTADEMIA non esistono materie, perché la vita comprende ben più materie di quelle che la scuola generalmente propone. Esistono situazioni che incuriosiscono, che richiedono una comprensione e che quindi divengono la base da cui partire per approfondire in modo trasversale.

Non esistono aule, ma aria aperta, città, boschi, strade, musei, teatri, parchi, una “casa” da dove partire e dove rientrare, dove cucinare o guardare un film. Numerose recenti ricerche dimostrano come passare tempo all'aria aperta aumenti le difese immunitarie, migliori l'umore, abbassi la produzione di Cortisolo, ormone dello stress, migliori la performance lavorativa ed aumenti le capacità di concentrazione, attenzione e memoria a breve termine, oltre che spazzar via i sintomi definiti ADHD e DSA.

Non esistono professori, ma adulti che amano, appassionati, curiosi, disposti a mettersi in gioco senza perdere autorevolezza.
Esistono regole e richieste, critiche e osservazioni, ma niente voti o verifiche, perché non siamo tutti uguali ed anche le richieste devono essere diversificate.

ARTADEMIA è una scuola di passione, dove imparare è la normale conseguenza dell'attività svolta con piacere; è un modo per imparare a gestire al meglio la realtà.

Per il momento ARTADEMIA si rivolge ai ragazzi dai 10 ai 23 anni. A breve aprirà ai piccoli!
Si rivolge a tutti quei ragazzi che hanno perso l'entusiasmo e vogliono ritrovarlo e a tutti coloro che non lo hanno perso, ma che vorrebbero scoprire più da vicino ciò che racconta un libro.

 

Cosa si fa ad Artademia

Il progetto prevede un programma distribuito su cinque giorni a settimana. L'apprendimento non si basa prevalentemente su lezioni frontali, ma su esperienze. Sarà quindi un'eclissi a suggerire una visita all'osservatorio e l'approfondimento dei movimenti solari, così come sarà una giornata affiancando un legale, a permettere la comprensione della Costituzione o del Codice Civile.

L'approfondimento nasce dalle domande, perché la domanda nasce dalla curiosità, dall'interesse, e le cose imparate sulla base di un interesse entrano dalla porta della testa per essere rammentate, dal cuore per essere ricordate e dalla pancia e dalle membra per essere rimembrate. È una formazione che tenga integrate mente, cuore e pancia, che può preparare alla vita.

La base del progetto è la relazione. Solo con una profonda e autentica relazione possiamo passare ai ragazzi gli strumenti, per far loro le teorie.

Il secondo ingrediente sono le esperienze di vita. Uscite che permettano di allenare le diverse modalità relazionali, l'autonomia, la conoscenza di realtà diverse, e che diventino la base per gli approfondimenti successivi. Uscite che permettano, oltre a passare più tempo all'aria aperta di quanto si faccia normalmente a scuola, anche di conoscere la realtà attraverso i sensi e non solo attraverso la teoria e l'astrazione.

Il terzo ingrediente è la pratica. Lavorare a fianco ad un contadino o a un ingegnere, ad un osteopata, o ad un cuoco, imparare a riconoscere le piante commestibili da quelle velenose, ad usare il computer per disegnare un progetto...un assaggio per ogni cosa perché ognuno possa capire realmente quale possa essere la sua strada.

Il quarto ingrediente sono le arti e le attività sportive, spesso ritenute meno fondamentali nello sviluppo. Avere un buon rapporto con il corpo migliora l'apprendimento, l'autostima e la sicurezza, senza dimenticare che il movimento è alla base dell'apprendimento, per cui muoversi ci porta naturalmente ad utilizzare al meglio lo strumento cognitivo. Dipingere, lavorare la creta, fare musica o, in ogni caso, fare arte, mette le fondamenta per una vita psichica sana.

Un ulteriore elemento sarà lo studio, a volte in gruppo, a volte in autonomia, ma in ogni caso seguendo ognuno le proprie modalità personali ed il metodo più adeguato. Ci sono strategie per imparare, che abbiamo dimenticato. Quanti di noi sanno che il movimento è la base su cui poggiare l'apprendimento ?

 

Cosa dicono i ragazzi 

"Il mio viaggio ad Artademia credo che sia stato più unico che raro e decisamente mi ha cambiato in molti aspetti. Ricordo ancora il mio primo giorno di scuola, spaesato e impaurito temevo il peggio, ma dopo essere entrato nella sede ho chiaramente sentito un'aria di felicità e libertà che si e' materializzata in scambio di idee e conoscenze mentre si gustava la colazione.

Io era traumatizzato, i professori che avevo avuto 3 mesi prima mi urlavano addosso e ora... mi offrono la colazione e son gentili con me. Qualche minuto dopo iniziammo la lezione, io non sapevo come comportarmi nè tanto meno cosa aspettarmi anche se il primo giorno è stato molto leggero per noi nuove "reclute" però in quel giorno avevamo già imparato una cosa, lo stare insieme, lavorare come una squadra per dare il meglio con un rispetto verso i compagni e i professori che non ho mai avuto l'occasione di avere.

E questo rispetto non era dato da regole da seguire, perchè eravamo liberi di dire cio' che volevamo e fare cio' che ci si sentiva, eppure con tutta questa libertà un ragazzo normale avrebbe già distrutto tutto... e invece eravamo tutti tranquilli, alternavamo i momenti seri a quelli scherzosi senza rovinare la lezione.

I giorni e i mesi a seguire mi hanno fatto imparare molto soprattutto nel comportamento, e son entrato a far parte di questa "famiglia", mentre alle vecchie superiori non riuscivo ad apprendere nulla qui invece capivo tutto in tutte le lezioni, perchè venivano fatte in modo leggero e non troppo difficile dando agli alunni e ai professori la possibilita' di scambiarsi idee sulla materia, e fare una lezione senza stress, rilassati, bevendo una tisana credo proprio che sia il massimo del lusso.

E fino a fine anno son riuscito a vivermi questa esperienza fantastica e non potevo desiderare di meglio. All'inizio del secondo anno mi aspettavo che sarebbe rimasto tutto come il primo e invece fino ad ora ho notato un sacco di novità, una gita a settimana nei luoghi più belli d'italia, nuove materie, nuove persone, nuove esperienze. Insomma..artademia continua a crescere cercando di rendere questa "famiglia" una "famiglia" ancora più grande, spero che saranno in grado di portare avanti questo progetto, non solo per me ma per tutti quelli che credono che la scuola in Italia abbia bisogno di una marcia in più, ebbene io penso che artademia sia quella marcia in più.

E' grazie ad artademia se ho imparato non solo a studiare e a conoscere e imparare materie ma anche a vivere con la gente che mi sta intorno."

 

Cosa dicono i genitori

Una mamma:

"Artademia non è solo una persona, non è solo un nome, non è solo una cosa, non ha solo un significato...Quindi sicuramente vorrete capire cos'è! ARTADEMIA è UN CUORE, è un INSIEME di PERSONE, è un insieme di nomi, è un insieme di cose, è un insieme di significati.

Aiuta le ragazze ed i ragazzi a crescere, ad uscire dalle corazze che si sono costruiti per difendersi da un futuro incerto e trovare la strada giusta per loro. Io ho trovato il nome di questa "scuola non scuola" per caso, mentre navigavo su internet per trovare una soluzione al cupo cambiamento di mia figlia che ormai non usciva più di casa da un anno e mezzo, quasi 2.
Mi sono detta proviamo.....SONO STRAFELICE anzi SIAMO STRAFELICI, sia io che mia figlia!!!"

 

Potete avere maggiori informazioni su Artademia attraverso:

 

 

di Barbara Lamhita Motolese


 

Credit immagini: high school..., groups of young students...on Shutterstock.com

 

 

Barbara Lamhita Motolese

Amo l'innovazione in tutti i campi, e come mamma mi sono scoperta innovativa facendo scelte del passato!
Vivere la mia genitorialità ricercando la coerenza con il mio sentire e con il mio pensiero, mi ha portato a esperienze poco comuni e molto felici: il parto in casa, il co-sleeping, il babywearing, e l'homeschooling... per citarne alcune.
Sono un'appassionata custode della nascita e della genitorialità consapevole.
Ho dato vita a Lallafly.com e al suo blog GenitoriChannel.it per coniugare la mia passione dei temi genitoriali con quella per il web.

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