- Perché gli insegnano la violenza attraverso l’esempio che ne danno.
- Perché distruggono la certezza di essere amato di cui il bambino ha un bisogno vitale.
- Perché creano un’angoscia permanente: quella della prossima punizione.
- Perché sono portatrici di una menzogna: pretendono di essere educative mentre, quando sono inferte, servono solo ai genitori per sbarazzarsi della loro collera. Picchiano perché sono stati picchiati da bambini.
- Perché inducono alla collera e ad un desiderio di vendetta rimossi che si esprimeranno in un secondo momento.
- Perché programmano il bambino ad accettare argomentazioni illogiche (ti faccio del male per il tuo bene) e le imprimono nel suo corpo.
- Perché distruggono la sensibilità e l’empatia verso gli altri e verso sé stesso.
Quale lezione il bambino impara dalle punizioni corporali?
- Impara che un bambino non merita rispetto.
- Che si può apprendere bene attraverso le punizioni (– cosa falsa: in realtà le punizioni insegnano al bambino solo a voler punire a propria volta quando sarà giunto il suo momento).
- Che non bisogna sentire la sofferenza, che bisogna ignorarla, cosa deleteria per il suo sistema immunitario.
- Che la violenza fa parte dell’amore (insegnamento che può portare alla perversione).
- Che la negazione delle emozioni è salutare (ma sarà il corpo a pagare il prezzo di questo errore, spesso molto più tardi).
- Che non bisogna difendersi prima dell’età adulta.
Le tracce nocive delle cosiddette “botte date a fin di bene” restano impresse nella memoria corporea e non vengono più dimenticate.
Come ci si libera dalla collera rimossa?
Durante l’infanzia e l’adolescenza:
- Ci si burla dei più deboli.
- Si picchiano i propri compagni e compagne.
- Si umiliano le ragazze.
- Si aggrediscono gli insegnanti.
- Si vivono le emozioni proibite davanti alla televisione o ai videogiochi, identificandosi con gli eroi violenti (i bambini che non sono stati mai picchiati si interessano meno ai film crudeli e non produrranno dei film pieni di atrocità, una volta divenuti adulti).
Nell’età adulta:
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Commenti
La nostra linea è completamente diversa: per noi le botte, le sculacciate, gli schiaffi NON si danno. Se capita di dare una sculacciata ad un figlio, perché può capitare, è un fallimento di noi genitori.
Fino ad una manciata di decine di anni fa, 40-50, era considerato normale che un marito picchiasse la moglie se non si comportava come lui voleva. Oggi lo è ancora in cultur che noi consideriamo retrograde. Ora guardiamo, giustamente, a quel modo di fare con orrore. Tuttavia continuiamo a vedere un bambino privo del diritto di non essere picchiato da una persona molto più grossa, forte, alta, pesante di lui.
Lo schiaffo e la sculacciata sono un atto di violenza, ancor più pauroso e brutto perché compiuto da una persona adulta e più forte, da cui non c'è modo di scampare o difendersi. Prova a metterti nei loro panni, ritieni che nel tuo caso ci sia una circostanza in cui la violenza contro di te sarebbe giustificata?
Io no e non posso pensare di considerare un bambino meno meritevole di me di non essere picchiata, qualsiasi sia il guaio o i limiti che cerca di superare.
Io la penso così.
COn questo mi è scappato di dare una sberla a mio figlio in un'occasione (ho 3 figli e ti assicuro che so cosa vuol dire quando spingono il limite o combinano qualcosa di grave), ma di quello schiaffo me ne vergogno e penso di aver fatto un errore.
Uno schiaffo è la reazione di quando perdi le staffe e non ti controlli... la violenza è sempre violenza
Anzitutto somministrare sberle o quant'altro non è sculacciare.
Bisogna imparare a sculacciare davvero: percuotere il sedere ben bene così il figlio si vergogna e si sente sottomesso all'autorevolez za del genitore che non è mai violenza durante la sculacciata perché questa è il dialogo che continua laddove le buone falliscono.
Se tuo figlio di 8 anni è recidivo, visto che capisce tutto e snobba i castighi, allora va sculacciato, non gli vanno ripetute le cose come se non capissse niente, così apprende la lezione e impara il rispetto, quello vero.
Facile optare per i contenimenti nonviolenti che non contengono affatto giusto per non sentirsi cattivoni che arrossano i bianchi culetti dei figlioli e si confonde buonismo con buon senso per motivi di moralità che non hanno ragione di essere.
Non ha senso avanzare paragoni con il marito del medioevo o anni '50 e quant'altro e leggo non-sensi della serie: se il mio capo non mi sculaccia, se non sculacciamo il cane né il vecchietto in ospizio, ecc. Ebbene logica vuole che il capo non mi faccia il bagnetto, che il cane non sia dotato di intelletto quanto un bambino che concepisce il senso delle regole e delle dinamiche umane e che il vecchietto non sia un Gian Burrasca... ma la fissa della "nonviolenza" pare non fare differenze fra adulti e bambini e sculacciata con botte alla cieca... vediamo se un bel pugno sul viso alla psicologa bambinista inferto da un pugile sortisce il medesimo danno di uno sculaccione? Dovrebbe concepire la differenza, a questo punto (se non va all'aldilà).
Meditate, gente, meditate.
Salute
Ti faccio solo una domanda: dopo aver sculacciato tuo figlio pensi che lui abbia compreso ciò che voleva fargli capire o che semplicemente abbia paura di prendersi di nuovo le botte?
Grazie Barbara per la celere risposta.
Dovrebbe felicitarti il fatto che invece per cambiare una mentalità violenta radicata nelle nostre cellule è già stato fatto tutto tant'è che alzare le mani è vietato per legge, e lo è anche alzare la voce, e l'indottrinamen to psicopedagogico delle mani ferme è penetrato in profondità nella società sia in ambito domestico che scolastico visto che nessuno punisce i bambini in alcun modo men che meno a mano; peraltro non è vero che la mentalità violenta si radica nelle cellule... è soltanto una teoria milleriana priva di fondamento, la Miller non era una scienziata, ma una persona problematica, traumatizzata dal nazismo, che ha costruito le sue teorie senza alcuna competenza storica e pedagogica sulla base di preconcetti personali alimentati da corrispondenze epistolari di lettrici di riviste.
Per rispondere alla tua domanda, sì, dopo aver sculacciato mio figlio so che ha compreso ciò che volevo fargli capire, e che già aveva ben capito solo che gli occorreva un'azione incisiva per ragioni caratteriali, e che la paura di prendersi di nuovo le botte non c'entra.
Non si teme il genitore sculacciatore, bensì quello violento, ma le botte e le sculacciate sono la stessa cosa solo per la Miller e per chi ha interessi economici a sostenerne il pensiero sebbene la stessa cosa non siano affatto e infatti le sculacciate non hanno conseguenze psicosomatiche. Fanno male solo a chi le dà se turbano la sua sensibilità. Parlo per esperienza personale bidirezionale, pertanto sono un esperto completo, non solo un professionista di livello superiore a quello della Miller, bidirezionale perché sono stato amorevolmente sculacciato e amorevolmente ho sculacciato, con consapevolezza e autorevolezza, perché fanno bene, la coazione a ripetere non c'entra.
Chi si lascia scappa lo sculaccione perché è umano, sbrocca, non sta sculacciando.
Nessuno giustifica il genitore che schiaffeggia. La Miller non ne diceva una di giusta.
In seguito al bando delle sculacciata, mi sono premurato di istruire i genitori sulla corretta procedura per eseguire una sana seduta, ovvero osservando le modalità più sicure affinché non sussistano conseguenze psicofisiche che potrebbero costituire elemento di indagine. Paradossalmente , quindi, vietare le sculacciate comporta una maggiore diffusione della loro corretta applicazione dal momento che tale usanza viene di conseguenza divulgata per passaparola mentre prima non era conosciuta (la gente non distingue sculacciare da schiaffeggiare o bastonare, giusto per intenderci).
Arrivederci
Io so, dentro di me, al di là di tutti gli studi che potremmo portare entrambi, che semplicemente non si fa. Per me è innanzitutto una questione di rispetto dell'essere umano, non uso la forza fisica con nessun adulto, perché dovrei farlo con un essere umano che è ancora troppo piccolo per potersi difendere?
Se dici che aveva già capito il tuo messaggio perché mai dovresti usare la forza fisica per inciderlo meglio?
E ancora... perché un bambino non dovrebbe sbagliare? È nella natura dell'apprendime nto sbagliare, perché dovrei punirlo in qualsiasi modo per un suo sbaglio?
Cosa aggiunge la sculacciata che non può essere spiegato a parole?
E quando il bambino cresce e diventa adolescente continuerai a usare la sculacciata? Perché a quel punto potrebbe anche difendersi e usare lui la forza fisica per "incidere" qualche concetto che vuole esprimere...
Accontentiamoci del fatto che, finalmente, è reato anche somministrare un solo schiaffo, perché siamo un'umanità di adulti che perde le staffe continuamente, schiaffeggia perché non ragiona e non esegue certamente una sana seduta. Per me o si esegue una bella sculacciata, oppure si tengono le mani in tasca. Niente botte. Punto.
Però andrebbe perfezionata la legge perché si scade nel paradossale quando si arriva a dare uno schiaffo a un figlio minorenne pizzicato dai Carabinieri nell'atto di spacciare sostanze, l'agente querela il padre per siffatto gesto e il magistrato applica la legge sull'abuso dei mezzi di correzione.
Salute
Buona giornata
Dovrebbe felicitarti il fatto che invece per cambiare una mentalità violenta radicata nelle nostre cellule è già stato fatto tutto tant'è che alzare le mani è vietato per legge, e lo è anche alzare la voce, e l'indottrinamen to psicopedagogico delle mani ferme è penetrato in profondità nella società sia in ambito domestico che scolastico visto che nessuno punisce i bambini in alcun modo men che meno a mano; peraltro non è vero che la mentalità violenta si radica nelle cellule... è soltanto una teoria milleriana priva di fondamento, la Miller non era una scienziata, ma una persona problematica, traumatizzata dal nazismo, che ha costruito le sue teorie senza alcuna competenza storica e pedagogica sulla base di preconcetti personali alimentati da corrispondenze epistolari di lettrici di riviste.
Per rispondere alla tua domanda, sì, dopo aver sculacciato mio figlio so che ha compreso ciò che volevo fargli capire, e che già aveva ben capito solo che gli occorreva un'azione incisiva per ragioni caratteriali, e che la paura di prendersi di nuovo le botte non c'entra.
Non si teme il genitore sculacciatore, bensì quello violento, ma le botte e le sculacciate sono la stessa cosa solo per la Miller e per chi ha interessi economici a sostenerne il pensiero sebbene la stessa cosa non siano affatto e infatti le sculacciate non hanno conseguenze psicosomatiche. Fanno male solo a chi le dà se turbano la sua sensibilità. Parlo per esperienza personale bidirezionale, pertanto sono un esperto completo, non solo un professionista di livello superiore a quello della Miller, bidirezionale perché sono stato amorevolmente sculacciato e amorevolmente ho sculacciato, con consapevolezza e autorevolezza, perché fanno bene, la coazione a ripetere non c'entra.
Chi si lascia scappa lo sculaccione perché è umano, sbrocca, non sta sculacciando.
Nessuno giustifica il genitore che schiaffeggia. La Miller non ne diceva una di giusta.
In seguito al bando delle sculacciata, mi sono premurato di istruire i genitori sulla corretta procedura per eseguire una sana seduta, ovvero osservando le modalità più sicure affinché non sussistano conseguenze psicofisiche che potrebbero costituire elemento di indagine. Paradossalmente , quindi, vietare le sculacciate comporta una maggiore diffusione della loro corretta applicazione dal momento che tale usanza viene di conseguenza divulgata per passaparola mentre prima non era conosciuta (la gente non distingue sculacciare da schiaffeggiare o bastonare, giusto per intenderci).
Arrivederci
La certezza di essere amato di cui il bambino ha un bisogno vitale è rinforzata anche grazie alla sculacciata. Certo che se con "sculacciata" si parla di teste sbattute sul muro, forse occorre un ripasso della lingua italiana e uno studio delle tradizioni storiche prima di un corso di psicopedagogia. Io so che grazie alla sculacciata non vi è alcuna angoscia permanente per la prossima, io non ero angosciata, né angosciato era mio figlio. Servono ai genitori per sbarazzarsi della loro collera? Chi è in preda a collere, non sculaccia. Si sculaccia con calma, con il cervello. Desiderio di vendetta rimosso? Mettere sullo stesso piano sculacciate e teste battute sul pavimento, ripostiglio buio, insulti e minaccia di lupo cattivo... insomma un bel po' confusa quella scrittrice e mi preoccupa chi le crede. Sospetto che abbia subito abusi sessuali perché dice cose folli: il bambino impara che la violenza fa parte dell'amore il che può portare alla perversione? Guardate che i pervertiti sessuali che si tesserano ai locali sadomaso non sono stati sculacciati da piccoli. Questa è realtà, il contrario di quanto dicono gli scrittori. Ho condotto una ricerca a Boston nel 1991, porta a porta, sulle psicopatologie sessuali, so quel che dico.
E veniamo al presente. Non conosco giovani e giovanissimi che venissero sculacciati. Tutti quelli che conosco non sono mai stati toccati e come sono cresciuti? Guarda caso, senza sculacciate, hanno imparato a burlarsi dei più deboli, picchiare i propri compagni e compagne, umiliare le ragazze anche attraverso i social, aggredire gli insegnanti, stordirsi con alcolici e sostanze stupefacenti.
Lei dice che la sculacciata è un atto di violenza pauroso e brutto compiuto da una persona più forte da cui non c'è modo di scampare o difendersi. Ha subito torture? Non c'è altra spiegazione a giustificare un simile nonsenso. La violenza contro di me sarebbe giustificata? Quale? Uno stupro? Certo che no. Una sculacciata? Non siamo ridicoli. Cerchiamo di distinguere, tenere i piedi per terra. Se infrango il codice stradale subisco la violenza del codice stradale, mica me la cavo con una sculacciata a natiche scoperte sulle ginocchia dell'agente o del magistrato. Questo si fa con le bambine birichine, giustamente sculacciate da papà e mamma. Che poi oggi a tutti piaccia non sculacciare nessuno qualsiasi sia il guaio o i limiti deliberatamente superati, va da sé, è stato imposto, perché è così che crescono adolescenti e adulti funzionali al sistema che vuole una gioventù trasgressiva da curare. Questo si chiama ufficiosamente "bambinismo". Esistono le botte a fin di bene? Certo che NO. E le sculacciate? Certo che sì, infatti sono vietate perché di giovani onesti e sereni il sistema non se ne fa nulla.
E se ora ti svelassi che Sonia ha 25 anni ed è la moglie di Giacomo?
Nell'epoca nei miei nonni e anche dei miei genitori, soprattutto nei piccoli paesi e in certe zone, l'atteggiamento di Giacomo sarebbe apparso normale e giusto a molti.
Quando hai letto hai pensato che Sonia fosse una bambina, perché trattare i bambini in modo violento o irrispettoso è qualcosa che abbiamo normalizzato. Così come un tempo era normale rispetto alla donne.
Quel passaggio è tratto da Besame Mucho di Carlos Gonzalez. Un libro splendido che ti consiglio.
Io capisco quello che tu intendi. Sono cresciuta con la "sana sculacciata", nulla di pesante, e da ottimi genitori. Quando sono diventata madre ero convinta che la sculacciata fosse parte del metodo educativo, così come credevo in altri assiomi.
Ma il bello di essere genitori è che hai l'occasione di crescere come individuo e di guardare alle cose con occhi diversi, vedere verità diversa da quelle che hai sempre pensato fossero giuste.
Ho molto piacere che tu sia capitata qui. Rimarrai della tua idea sulle sculacciate, ma il fatto che ti sia presa la briga di rispondere e ragionarci mi dice che in te ora c'è il seme di un'idea diversa. Forse un giorno quell'idea non ti sembrerà così estrema e provare a trattare i tuoi figli con lo stesso atteggiamento di rispetto che ti aspetti verso di te, prenderà forma. Forse...
Anzitutto è da almeno 50 anni che non vedo proprio nessuna sculacciata. Ed è da almeno 20 che non vedo nemmeno un singolo sculaccione, ma che vedo adolescenti zombi storditi in mezzo alla strada alle 5 del mattino, educati secondo i dettami del moderno metodo scientifico fondato sulla filosofia delle mani in tasta, del contenimento nonviolento, del rinforzo positivo, della relazione genitoriale empatica. Insomma, signore e signori, direi che i risultati di cotanto sapere psicopedagogico si commentano da sé e non occorra aggiungere altro.
Ho dato un'occhiata al sito indicato NTIS e comprendo che costruirsi una mentalità educazionale sulla base di ideologismi divulgati da venditori di libri scritti da abili psicologi affaristi possa determinare quella che è la totale incapacità di giudizio circa la realtà dei fatti in materia di educazione. Oltretutto le più che evidenti assurdità pedagogiche dette da Alice Miller sono il risultato dell'odio patito nei campi di concentramento. Mi sembra che siamo nel 2020 e che il nazismo appartenga ad altri tempi.
Per quanto mi riguarda, pur non essendo stato sculacciato e non avendo figli, sarò sempre fermamente schierato con i genitori che ritengono legittimo e necessario educare i figli anche eseguendo una sana sculacciata al bisogno, ovviamente ben costruita come ai vecchi tempi, con il figlio a sedere scoperto sulle ginocchia del genitore, anche se è vietato dalla legge, e certamente non mi riferisco allo sculaccione volante dato per sbrocco. Con buona pace di tutti. Altrimenti non si tira su altro che una generazione di drogati come la presente.
Buona giornata.
Salute
Come ho già detto in uno dei commenti precedenti per me non c'è bisogno di nessuna spiegazione scientifica o psicologica sulla dannosità delle sculacciate ma mi rendo conto che non è così per tutti quindi mi impegnerò ad approfondire l'argomento attraverso il nostro magazione e i nostri canali social.
Qui mi limito solo a farti notare che l'associazione "generazione di drogati=genitor i che non sculacciano" è assurda oltreché storicamente falsa. Le droghe hanno iniziato a circolare in modo massiccio negli anni '60 e sono un problema complesso frutto di diversi fattori con radici molto più profonde di una sculacciata.
Pur non essendo coinvolto nella questione, perché non ho figli né intendo averne, è mio dovere di libero cittadino contrastare ogni forma di indottrinamento politico contro le sculacciate genitoriali e incoraggiarne il ricorso per educare i figli, sia perché le ragioni sostenute per vietarle sono prive di buon senso e di qualsivoglia evidenza scientifica , sia anche e soprattutto perché sono spiccatamente politiche e per legge sono vietate ed è perciò di fondamentale importanza essere fedeli al buon buon senso del "fatta la legge, fatto l'inganno" quando una legge è ipocrita e fondamentalment e criminale.
Buon proseguimento nella sua missione "bambinista" (conosce il termine?) anche se non ha possibilità di successo e non non può far altro che contribuire all'incremento dei crimini sociali grazie alla follia della "educazione nonviolenta".
Non ho altro da dire, quindi grazie per lo scambio e buona serata
Però esistono le sculacciate a fin di bene, cosa che tu non concepisci, ma sai perché? No che non lo sai, allora te lo spiego io: perché a te importano le tue idee personali prima dei fatti e del benessere dei bambini. Tu infatti dici, rispondendo al Messaggero: "per me non c'è bisogno di nessuna spiegazione scientifica o psicologica sulla dannosità delle sculacciate ma mi rendo conto che non è così per tutti quindi mi impegnerò ad approfondire l'argomento attraverso il nostro magazione e i nostri canali social". Vedi? Siccome PER TE è, allora così DEVE essere per tutti.
Ebbene, gentile Barbara, lei è una cosidetta "missionaria ideologica" e la sua missione non porta mai sulla strada della tutela dei bambini contro le vere violenze, bensì alla legittimazione di leggi folli che vietano le semplici sculacciate di mamma e papà.
Nel suo sito Nontogliermiils orriso si evince che siete tutte missionarie e grandi "tifose" della legge contro le semplici sculacciate. Ed è a causa delle vostre missioni che i genitori rei di una semplice sculacciata vengono vessati dalla legge, con grande piacere ed interesse di avvocati e psicologi, mentre i bambini maltrattatti continueranno ad essere maltrattati.
Per questo mi accodo alla coda di coloro che ti hanno risposto che vi combatteranno sempre e promuovono un ritorno alla vecchia e sana sculacciata, ben amministrata sulle ginocchia di mamma e papà con il sederino fuori, a prescindere che per legge sia vietato qualsiasi ricorso alla forza. Perché semplicemente è un dovere civile irrinuncianbile , secondo me.
So che purtroppo nessuno sculaccia i figli, e i risultati si vedono chiaramente nel degrado sociale che ne consegue, ma mi limito ad invitarvi a riflettere su certi casi, per esempio questo un po' vecchiotto di 7 anni fa ma ancora recente: liberoquotidiano.it/.../...
Secondo me il giudice Estelle Lamotte-Genet è una pedofila inconsapevole perché dicendo: "E' una violenza! Raddoppiata da un atto umiliante per il bambino che, a 9 anni, si è ritrovato con le natiche all'aria per essere colpito" ha dimostrato che la sua mente ha costruito un'idea di morbosità, come del resto tutta la gente contraria allo sculacciare i figli, pur adducendo qualsivoglia "ragione" educativa e scientifica contro la sculacciata.
Se non si apre la pagine, lo incollo:
Parigi, 15 ott. (Adnkronos) - Condannato a pagare 500 euro per avere sculacciato il figlio di 9 anni. E' successo a Limoges, nella Francia centrale, e adesso, secondo quanto stabilito dal tribunale penale, l'uomo dovrà anche pagare 150 euro alla madre del piccolo, di cui è rappresentante legale. Lo riferisce il quotidiano locale 'Le populaire du centre'. "Da molti giorni mio figlio non mi diceva più buongiorno, gli ho chiesto perché e mi ha risposto che non voleva. Gli ho detto che mi doveva portare rispetto e sì, gli ho dato una sculacciata", ha raccontato il padre, dichiarando di "non volere subire la moda attuale che vuole che non si correggano i figli". Secondo i giudici, però, non si tratta di una moda ma della legge: "E' una violenza! Raddoppiata da un atto umiliante per il bambino che, a 9 anni, si è ritrovato con le natiche all'aria per essere colpito", ha spiegato il presidente del tribunale Estelle Lamotte-Genet. "Fortunatamente non siamo più ai tempi in cui i genitori o gli educatori infliggevano punizioni fisiche" ha commentato il vice procuratore Jean-Paul Lescat.
Ma la gente che alza le mani perdendo il controllo non sta tanto bene.
Dovete sapere che io non le ho mai prese perché ero bravo di mio, ma mio figlio non sempre è obbediente, è molto diverso da me, e quindi io lo sculaccio senza perdere il controllo. Ritengo che la migliore forma di correzione sia sempre quella di mettere il figlio sopra le proprie ginocchia con le mutande abbassate alle sue per somministrargli una razione di sculacciate con determinazione, con calma e autorevolezza, perché così bruciano, svergognano, le ricorda bene, non fanno danni perché il sedere non ha denti, e lui capisce che l'errore reiterato si paga. Parlare troppo è diseducativo e chi non sculaccia i figli sbaglia. Infatti tutti quelli che non vengono sculacciati, bensì mai toccati oppure picchiati in faccia, vengono su storti. I fatti sono sotto gli occhi di tutti. Siccome è vietato sculacciare, io consiglio sempre di sculacciarli di sabato: durante la settimana bisogna dire al figlio che se continua a disobbedire sabato si fanno i conti sulle ginocchia di mamma e papà con il culetto nudo molto arrossato. Bisogna sottolineare "nudo" e "arrossato". Così lunedì mattina quando va a scuola sul culetto non c'è più ombra di chiazze prodotte dalle mani genitoriali. Me l'ha insegnato una coppia americana e ha sempre funzionato molto bene con i miei figli.
dunque una certa Alice Miller, donna comprensibilmen te traumatizzata a causa delle violenze nei campi di concentramento, un giorno si inventa di scrivere un mucchio di pensieri da vendere sull'educazione dei figli, pur non avendo alcuna competenza psicopedagogica e titoli storici, ma soltanto lettere di lettrici di riviste femminili.
Hitler veniva sculacciato? Ma quando mai!
Tendete a sottolineare la violenza sulle donne, attribuendo una delle cause alle sculacciate di mamma.
Dopo di che, citate un passo da Besame Mucho di Carlos Gonzalez che, guarda caso, riguarda la violenza sulle donne. Che forse Giacomo avrebbe preso sua moglie Sonia di traverso sulle proprie ginocchia e l'ha sculacciata sul popò nudo come una bimba monella? Non penso proprio!
Secondo me questo "insegnare" l'educazione, concentrato sulla necessità di non sculacciare i figli, invece che sul problema della violenza, facendo un tutt'uno privo di senso sulla nonviolenza e insistendo sul problema della violenza sulle donne, è indicativo di qualcosa su cui forse dovreste un po' riflettere anziché sostenere la propaganda politica di Non Togliermi Il Sorriso che non a caso è un sito spiccatamente di sinistra.
No, cari signori, non esistono botte a fin di bene. Esistono solo le sculacciate che fanno bene, ma occorre comprendere la lingua italiana per non mescolare i termini, essere acculturati sulla storia della sculacciata (che è ampia e ben documentata) e averne consapevolezza per averla vissuta, come me che ringrazio mia madre (e anche mio papà) per avermi fatto il culetto rosso sulle ginocchia quando ne avevo bisogno.... altro che le amenità mirate ad una ad una di Alice Miller e del Gonzales! Queste lasciamole agli editori e impariamo a sculacciare i bambini come va fatto davvero invece allevare mostri sessualmente pervertiti e malati psicosomatici che vanno ai Pride vestiti da angioletti.
Un caro saluto e viva la mamma!
io giungo qua da un link su FB
Sono assoltutamente contraria alle botte, ma sono favorevole a sculacciare (a patto che non sia io personalmente a darle perché non sono adatta e la mamma deve essere più per l'apporto affettivo, ma da parte del papà so che le sculacciate fanno sempre solo un gran bene ed è importante dirgli che deve sculacciare i figli sennò vengono su fuori di testa come si vede benissimo in quasi tutti casi odierni ---> figlio non sculacciato=adu lto fuori di testa).
Trovo surreale questa pagina e il sito collegato NTIS.
In sostanza il pensiero "nonviolento" della gente liberale si riassume così:
1) fare un bambino in provetta da vendere con l'utero in affitto ---> è un diritto di genitorialità e non violenza sul bambino.
2) togliere un bambino da un orfanotrofio e invece di darlo a una coppia madre-padre lo si dà a una copia gay ---> è un diritto degli omosessuali e non violenza sul bambino
3) abortire anche per motivi non di stupro o di salute un bambino di 89 giorni già senziente ---> è un diritto della donna e non violenza sul bambino.
4) SCULACCIARE UN FIGLIO E' UNA VIOLENZA, va vietato.
E si tratta delle stesse persone antirazziste, perché il colore della pelle non c'entra, che sostengono l'accoglienza e l'integrazione dei cosiddetti "migranti" perché ci sono donne e bambini che scappano dalla guerra (1 su 100).
Mi sembra chiaro che ci sia qualcosa che crea confusione in testa a chi è contrario alla sculacciata.
Mi sorprende la tenacia nel pretendere che la volontà di una minoranza a digiuno di sane sedute sia imposta alla massa e trovo che tale sia un atteggiamento politico di cui si avvalgono da sempre i governi per imporre i propri regimi. Per fortuna il fascismo non ha possibilità di essere ricostituito oggi nel mondo tecnologico e pertanto abbiamo tutti la possibilità di raggirare le leggi sulla cosiddetta "tutela del fanciullo" che vietano le sculacciate, infatti io e mia moglie eseguiamo le sculacciate sul nostro bambino in modo tale che nessuno possa interferire ed intervenire, men che meno le autorità delegate.
Io non ho avuto sculacciate, i miei non mi hanno neanche mai punito perché sono sempre stati, guarda caso, sostenitori dell'educazione empatica "nonviolenta", tuttavia io sposo la filosofia educativa di mia moglie che contempla l'esercizio delle sane sedute, dal momento che ho constatato quanto degradata sia la gioventù moderna proprio a causa del bando delle sculacciate. Non vi sono altre cause alla base....
Vietato sculacciare? Sì, ma non a casa mia. Noi riteniamo che la nostra propria personale legge genitoriale sia al di sopra di quella dello Stato riguardo all'educazione dei figli. Ci curiamo di istruire i giovani genitori circa le corrette modalità di eseguire la sculacciata, spiegando a quattro occhi come vanno date, perché di persona si ottengono risultati che mediante i canali social non si ottengono. Gli altri a casa propria sono liberi di allevare i futuri elettori della sinistra fine del mondo.
Buona fortuna a tutti
Cioè, io capisco perfettamente che uno schiaffo è sbagliato, che un calcio è sbagliato, che una bastonata in testa è sbagliata, che una razione di cinghiate è sbagliata......
ma una sculacciata????
sculacciare sarebbe sbagliato??????
Mi dispiace, ma allora in argomento di educazione chi ritiene che bisogna non sculacciare i figli sarebbe meglio che si occupasse di altro e non facesse figli.
Comunque io parlo per me. Poi gli altri facciano come vogliono, per carità, ognuno è libero di scegliere e dovrebbe astenersi dal dettare condizioni agli altri sui loro figli.
Io non sono mai riuscito ad accettare una punizione diversa dalla sculacciata tant'è che dopo sono stato sculacciato lo stesso. Mio papà non avrebbe voluto neanche sculacciarmi, ma sicuramente non poteva lasciarmi impunito, perciò provava a darmi qualche castigo, ovviamente senza rinunciare a cercare di correggermi prima con le buone. Ma come ben sanno i veri monelli, i cosiddetti Gian Burrasca, non esiste strategia psicologica per educare un figlio nato diavoletto. Il genitore "scientifico" con le mani in tasca, quello convinto che la sculacciata sia sbagliata, una cosa cattiva che rende cattivi, attraverso il metodo dolce, per "amore" non fa altro che trasformare un diavoletto in un mostro nascosto capacissimo di apparire ai suoi occhi come un angioletto.
Poi non stupiamoci se è grazie a tutta questa libertà, a tutta questa "empatia" con i bambini, che si viene a formare una gioventù di bulli elettronici e di fumatori di cannabis che non sono mai stati piegati sulle ginocchia di mamma e papà con il sedere esposto per una giusta raddrizzata al bisogno.