Dentosofia: Quando i denti parlano di noi

Scritto da

La Dentosofia è una terapia odontoiatrica innovativa, caratterizzata da un approccio umanistico all’arte dentistica, che utilizza tecniche funzionali e pone in rilievo il legame tra l’equilibrio della bocca, l’equilibrio dell’essere umano e, in modo più vasto, quello del mondo intero.

Quando ho fatto questa scoperta, ho pensato che era una di quelle che tutti dovevano conoscere, perché mi sembrava geniale. Riguarda una modalità di cura dei denti che parte da una visione della persona come di un organismo in cui corpo, mente ed anima si fondono in modo inscindibile. Una visione che spesso la medicina trascura.

Io ho con la medicina uno strano rapporto di attrazione e diffidenza, l’attrazione per le potenzialità che esprime nella ricerca del benessere, e diffidenza perché la modalità della medicina occidentale, quella a cui siamo abituati, di spezzettare l’uomo nei suoi singoli organi, separare il funzionamento meccanico dalla specificità dell’individuo, vedere il corpo come cosa separata dal  vissuto emotivo e dalle esperienze di vita, mi sta stretto;  tanto più stretto da che sono madre e riesco ad intuire come certe manifestazioni patologiche mie, di mio marito, dei miei figli, ma anche di persone che vedo in modo più distaccato, hanno spesso una corrispondenza nei dolori, nelle frustrazioni, nelle esperienze di vita.

Il modo di guardare alle malattie, considerando attentamente le caratteristiche personali di chi le manifesta, ponendo attenzione alle sfumature della manifestazione e alle correlazioni tra di loro è il fondamento di alcuni “tipi” di medicina, da quella orientale, a quella omeopatica, antroposofica, etc.

Quello che non immaginavo era che anche la cura dei denti e le patologie che i denti presentano (carie, malposizionamenti, etc) in realtà sono come la scatola nera di un aereo: raccontano l’individuo, i suoi disagi e le sue tensioni, e sono frutto di queste.

La disciplina che guarda ai denti in questo modo viene chiamata DENTOSOFIA ed è una modalità utilizzata da medici odontoiatri (dentisti).

La dentosofia parte dall’idea che quando l’individuo è in una condizione di equilibrio, questo si manifesta in uno stato di salute ottimale, quando l’individuo vive dei traumi, piccoli o grandi, affettivi, relazionali, quando si costringe a fare qualcosa, mentre vorrebbe fare altro, quando non si sente amato, apprezzato come desidererebbe, allora il corpo reagisce a questa tensione interiore producendo uno squilibrio, questo squilibrio si ripercuote (oltre che sul suo modo di affrontare la vita) sul corpo, dando a volte luogo a dolori o fastidi. Quasi in un tentativo del corpo di dare dei segnali per aiutarci a rielaborare le nostre tensioni o ferite, per tornare all’equilibrio. Quando questo non avviene, a lungo andare il disequilibrio e il fastidio si trasformeranno in vere e proprie patologie.

Questo avviene anche nel caso dei denti: le loro patologie consentono una lettura di quali disagi ne sono la causa. Carie, fratture, malposizionamenti, denti storti, sovrapposti, affollati, piccoli, grandi, fragili, tutto ha un suo specifico motivo legato al singolo dente, visto nel complesso di quella bocca e quell’individuo. Curando il “motivo” si può ingenerare una capacità autonoma di migliorare e addirittura guarire lo stato del dente. Ma, analogamente, ripristinando l'equilibrio fisico, si innesca un meccanismo di autocura anche delle "ferite dell'anima".

La dentosofia, essendo una modalità di cura dei denti adoperata dagli odontoiatri (i dentisti), non si ripromette, ovviamente, di affrontare la cura attraverso un lavoro di analisi psicologica, ma mettendo la bocca in condizione di riprendere la condizione di equilibrio.
La condizione ottimale per una bocca è generata da

  • una corretta masticazione (quindi tipo di contatto che si sviluppa tra i denti),
  • un corretto posizionamento ed utilizzo della lingua (che ha una sua specifica sede nella bocca, e
  • uno specifico movimento nella deglutizione, con un’importante ruolo nello sviluppo della bocca) e 
  • una corretta respirazione.


I dentisti dentosofi utilizzano una specie di “plantare” per la bocca, che consente al paziente di ripristinare una situazione di equilibrio. Questa condizione di equilibrio della bocca mira ad attivare un’azione di autocura della bocca, cioè i denti rispondono a questa condizione di equilibrio, riattivando un corretto posizionamento. Ma questo “attivatore”, una specie di aggeggio di silicone, tipo quello che protegge i denti dei pugili, ha anche la caratteristica di stimolare il paziente da un punto di vista emotivo. E’ come se allentando le tensioni accumulate, produca un’attitudine inconscia e involontaria a sciogliere le tensioni emotive accumulate. Così, parallelamente ad un miglioramento della bocca, della postura del corpo il paziente spesso avverte il miglioramento di dolori o patologie con cui aveva convissuto, miglioramento delle proprie prestazioni fisiche, miglioramento del proprio benessere.

La differenza tra questa modalità e la tradizionale modalità di utilizzare apparecchi che meccanicamente riposizionano i denti, eventualmente estraendone alcuni per creare spazio, appare assai differente: l’ortodonzia tradizionale genera una forza meccanica, agendo solo sul “sintomo” (il dente storto, il palato stretto etc.), mentre la dentosofia cerca di attivare la capacità della bocca di rispondere autonomamente ad una posizione di equilibrio, riposizionandosi e mutando.
Se si concepisce l’idea che le patologie dei denti siano legate a delle tensioni emotive, si capisce come una conseguenza dell’agire forzosamente su un dente, possa essere un peggioramento di tale tensione o l’emergere di una tensione su altri piani fisici.

In questo senso mentre l’ortodonzia tradizionali si trova davanti casi di recidive: denti che, dopo essere stati allineati, cominciano a riprendere la sede sbagliata che avevano, nel caso della dentosofia questo non avviene, perché il dente si sposta in concomitanza con il rimuoversi della condizione che ha creato il malposizionamento.

Il discorso è in realtà estremamente complesso, non mi sono addentrata nel tema dell’ereditarietà di certe condizioni dei denti, che ha anch’esso una sua spiegazione dentosofica. Io non sono un dentista, né un’esperta di dentosofia, a me premeva molto raccontare una mia scoperta che secondo me è fondamentale conoscere. Dopo di ché alcuni tra i lettori penseranno che straparlo e che siamo davanti all’ennesima teoria assurda un po’ new age, un po’ esoterica, un po’ farlocca, altri intuiranno che è qualcosa che potrebbe fare per loro e potranno approfondire il tema.

Io ho scoperto quel poco che so della dentosofia leggendo 2 libri che mi sono apparsi davvero rilevatori e che secondo me OGNI dentista dovrebbe leggere, perché a molti di loro aprirebbe un orizzonte di grande interesse e soddisfazione da approfondire per poterne offrire i benefici ai pazienti.

Il libri sono ricchi di storie raccontate dai pazienti e dai dentisti e di foto che ritraggono l’evoluzione dei denti di chi ha usato questa metodologia, con risultati sorprendenti anche su patologie che l’odontoiatria tradizionale non è in grado di curare (come gravii forme di prognatismo).

La dentosofia non è molto diffusa in Italia, probabilmente lo è leggermente di più in Francia, tuttavia ci sono diversi dentisti formati sul tema in varie parti d'Italia, e uno di questi è l'autore di uno dei libri. 

Eccovi le risorse che ho trovato e attraverso le quali potete approfondire:

 

di Barbara Siliquini

Aggiungi commento


Commenti  

davidepascale
# davidepascale 2018-10-07 11:06
Buongiorno a tutti. Vi vorrei presentare un testo da me redatto sui principi neurofisiologic i a base della dentosofia. Si tratta di un testo a carattere antologico ottenuto tramite una ricerca su pubmed di articoli scientifici inerenti il tema della respirazione, la neuroplasticità cerebrale, i neuroni specchio, l'utilizzo di preformati e gli engrammi corticali. Ogni atto terapeutico, ogni impegno richiesto al paziente, vengono in questo libro analizzati e spiegati nella loro valenza neuro fisiologica attraverso una revisione della letteratura medica. L’idea è fornire spunti di riflessione a tutti coloro che si vogliono avvicinare a questa disciplina in modo scientifico: oltre a essere rivolto a operatori sanitari che lavorano in campo odontoiatrico, questo testo è infatti consigliato anche ai pazienti già in cura dentosofica o in procinto di iniziarne una, al fine di rafforzarne la fiducia verso questa terapia innovativa.
Per chi fosse interessato lo trovate su Issu "Respirare la dentosofia di Davide Pascale"
Grazie a tutti
Rispondi | Rispondi con citazione | Citazione
bs GenitoriChannel
# bs GenitoriChannel 2018-10-09 08:58
grazie della condivisione Davide, se vuoi scrivere un articolo divulgativo mirato alla dentosofia per i bambini, saremo felici di ospitarlo.
Rispondi | Rispondi con citazione | Citazione