05 Aprile 2013

Come è andato il tuo allattamento? 4 video testimonianze

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Per sostenere l'allattamento, una delle azioni più positive e influenti è semplicemente...parlarne. Far parlare le mamme che lo hanno già vissuto, ascoltare coloro che lo stanno vivendo, far entrare in connessione le esperienze per dimostrare che i problemi e gli ostacoli sono spesso condivisi dalle altre donne: questo è il più grande antidoto agli esiti fallimentari dell'allattamento. Per le mamme che hanno allattato, sia con successo che con difficoltà e crisi di percorso, la possibilità di raccontare la propria esperienza è sempre un'occasione preziosa e colta al volo, per riflettere ricordando i momenti attraversati, per osservare i propri movimenti e gli aspetti della relazione col proprio bimbo. E per le neomamme, magari alle prese con i dubbi e le insicurezze classiche dell'allattamento, ascoltare queste esperienze rappresenta una grandissima fonte di sollievo e conforto.

 

L'allattamento è, insieme al parto, la fase fondante con cui madre e bambino entrano in interazione e in 'fusione' di amore. Spesso a seguito di un parto difficoltoso, vivere una relazione di allattamento positiva ha un valore inestimabile per la mamme, infondendole nuova fiducia in se stessa e nella competenza del proprio corpo. In questo video, Miriam ci parla di ciò che ha vissuto con il primo figlio, in ospedale.

Tantissime sono le testimonianze di chi ha iniziato in salita l'allattamento proprio a causa di uno scarso sostegno o addirittura di un ambiente ostile trovato in ospedale. Ancora oggi, nonostante le chiare e opposte indicazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, vengono somministrate aggiunte e si offre il biberon che è tra i primi fattori inibitori di una efficace suzione al capezzolo del bambino.

Per permettere alle madri di allattare in maniera esclusiva per 6 mesi L’OMS e l’UNICEF raccomandano di:

  1. Iniziare ad allattare entro la prima ora dopo il parto
  2. Allattare in maniera esclusiva – cioè il bambino riceve solo latte materno, senza altri cibi o bevande, neanche acqua
  3. Allattare a richiesta – cioè tutte le volte che il bambino lo richiede di giorno e di notte
  4. Non utilizzare biberon, tettarelle o succhiotti (ciucci)

Considerando la frequenza con cui queste indicazioni vengono disattese presso i nostri ospedali, come nel racconto che segue, viene da porsi dei dubbi sulla condizione in cui sia tenuto realmente in considerazione l'allattamento materno presso il servizio sanitario italiano.

La soluzione per una mamma appena tornata dall'ospedale e in crisi con l'allattamento può essere sicuramente quella di cercare nella propria zona una associazione di sostegno e condivisione, come quelle della rete Il Melograno.

E allora ecco che, magari con il primo figlio, si possono aver incontrati problemi e delusioni, ragadi, aggiunte, crescita lenta o nulla... ma le sconfitte sperimentate possono diventare la forza per i successi con i figli futuri. Un'esperienza fallimentare di allattamento al primo figlio, può fornire gli strumenti per guardare le proprie reazioni e scelte, e per determinare il successo del secondo allattamento.

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