23 Luglio 2010

IBCLC: Vuoi diventare consulente di allattamento, ok, ma qui da noi non puoi allattare!

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E' indispensabile riportare questa testimonianza di Chiara Pozzi Perteghella, perchè la notizia non può passare inosservata: le viene impedito di tenere con sè, per poterlo allattare a richiesta, il figlio di 3 mesi, mentre sostiene un esame di abilitazione a diventare consulente di allattamento IBCLC....

Gli USA e la loro fobia per l'allattamento in pubblico sono già tra noi?

 

 

Il cane dell'esaminatore ha diritto di stare nell'aula d'esame, il bebè di 3 mesi non può stare in fascia con sua madre, perchè può dare disturbo...

Senza parole, lasciamo spazio alla testimonianza, ma vi consigliamo anche di leggere i retroscena su ZOES:

***

"Vorrei raccontarvi una storia incredibile e assurda, che mi ha sorpreso e amareggiato e che , purtroppo, farà molto rumore. sono una farmacista di Bassano del Grappa e da quando sono diventata madre del mio primo figlio ho capito l’importanza dell’allattamento al seno e del sostegno alle mamme. Io stessa, se non fossi stata aiutata da una consulente de La Leche League, sarei passata al latte artificiale e la mia vitaavrebbe preso tutta altra strada e non sarei qui a scrivere…

Da subito ho aderito al progetto FAAM Farmacia Amica Allattamento Materno e in tutti questi anni ho lavorato moltissimo per promuovere sostenere e proteggere l’allattamento: formazione, conferenze, corsi d’aggiornamento. Per migliorare le mie competenze decido che voglio diventare IBCLC, consulente professionale per l’allattamento materno e quindi mi metto sotto a studiare per sostenere l’esame il 26 luglio 2010 (ndr: l’esame, molto rigoroso, viene fatto l’ultimo lunedì di luglio in tutto il mondo).

Intanto rimango incinta del terzo figlio … Per sostenere l’esame si devono avere i seguenti requisiti: almeno 1000 ore di consulenza e 80 di formazione, ma io aspetto l’ultima data utile per iscrivermi all’esame, 30 aprile 2010, perché avendo appena partorito (Pieralberto è nato il 5 aprile) voglio vedere se e come me la cavo con tre figli piccoli. Decido quindi di mandare tutto il mio curriculum (pago 535 euro di tasse di iscrizione) segnalando che all’esame sarei andata con il neonato perché a tremesi e mezzo si allatta a richiesta.

Al 18 maggio, cioè a due mesi dall’esame vengo informata dalla responsabile nazionale IBLCE che in aula entrano solo candidati e esaminatori e che quindi dovrò lasciare fuori il bambino: posso uscire per allattarlo, ma il tempo che perdo non verrà recuperato oppure posso tirarmi il latte e  farlo somministrareal bimbo da chi me lo tiene fuori dalla stanza.

La motivazione di questaprocedura è il possibile disturbo che il bimbo potrebbe recare agli altri candidati (notare che l’esame  dura due ore e mezza la mattina e due e mezza il pomeriggio, con una pausa per mangiare econsta di domande a risposta chiusa).

Rimango allibita della comunicazione edecido di chiedere spiegazioni alla dott.ssa Armeni quale presidente dell’AICPAM, Associazione Italiana Consulenti Professionali in Allattamento Materno Ricevo di nuovo una risposta glaciale e poco empatica: il regolamento internazionale prevede che la candidata nutrice non possa portare il figlio in aula e se deve allattarlo può, ma fuori … mi rivolgo quindi alla responsabile IBLCE per tutta l’Europa chiedendole di poter sostenere l’esame in una stanza separata ma con mio figlio e ancora ricevo la stessa risposta. Ora provo a condividere con voi alcune mie riflessioni:

SONO UNA CANDIDATA NUTRICE DI UN BIMBO DI TRE MESI E MEZZO E PER SOSTENERE L’ESAME PER DIVENTARE CONSULENTE IN ALLATTAMENTO NON POSSO ALLATTARE MIO FIGLIO … O SE LO ALLATTO PERDO TROPPO TEMPO PER SOSTENERE L’ESAME…

Nel regolamento non era specificato che se hai un bimbo piccolo e lo porti con te, lui non può entrare e se esci per allattarlo il tempo utilizzato non può essere recuperato. Questa è una discriminazione rispetto agli altri candidati, perché la candidata nutrice di fatto ha meno tempo a disposizione…

Trovo che il regolamento sia discriminante e anche incoerente. Non ho bisogno di spiegare i bisogni di cura e di alimentazione di un bimbo di tre mesi e mezzo. Non ho bisogno di spiegarli alla commissione IBLCE International Board of Lactation Consultant Examiners: a tre mesi e mezzo un neonato ciuccia numerose volte , per fame e per sete ( non dimentichiamoci che al 26 luglio a Bolzano c’è molto caldo) e anche per avere la mamma vicino. Ma quello che mi propone il regolamento è una babysitter e un biberon di latte spremuto.

E quindi io, che per scelta di maternage vivo con mio figlio in fascia per poter conciliare i suoi bisogni con i miei, dovrei tenerlo lontano per due ore e mezzo mentre rispondo a domande del tipo:

la GESTAZIONE ESTERNA comprende tutti questi comportamenti: la madre porta il piccolo in un marsupio o in una fascia parecchie ore al giorno; allattare al seno di frequente ; la madre porta il piccolo con sé al lavoro. Ma che INCOERENZA!

E se mi tiro il latte e lui lo rifiuta, come mi devo comportare? Devo continuare a rispondere alle domande o devo uscire e allattarlo “perdendo tempo prezioso”?  Dov’è il sostegno alla madre in tutta questa faccenda? La sensazione che si ha leggendo le motivazioni di IBLCE e AICPAM è questa: mamma, stai a casa tua e non disturbare. Vuoi tuo figlio vicino? Stai a casa tua… e pensare che si sta facendo un grande lavoro per coinvolgere la mamma nella società, per non escluderla, per permetterle di allattare in ogni luogo, per creare una comunità amica del bambino…

 

Addirittura il convegno dell’AICPAM di quest’anno si intitola

Donne e le loro Scelte di Allattamento: Cambiamenti Culturali e Strumenti Pratici di Sostegno

Quando ho letto il titolo mi è venuto da ridere, anche perché il convegno si svolgerà nella mia città a Bassano del Grappa...

Quindi con grande disappunto non sosterrò l’esame perché non credo si possa tollerare una tale discriminazione e una tale incoerenza e anche perchè non mi sento di venire giudicata esperta in allattamento da chi non ha dimostrato di conoscere la materia.

Chiedo agli operatori della salute che si occupano di allattamento, alle madri e a tutte le persone interessate di scrivere alla responsabile IBLCE per l’Europa Ilse Bichler, IBCLC Regional Director, Steinfeldgasse 11, 2511 Pfaffstaetten (Austria) mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., alla responsabile dell'esame IBLCE in Italia Laura Antinucci: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., alla presidente dell’AICPAM  dott.ssa Armeni Ersilia Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e a tutto il direttivo dell’AICPAM:Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. , Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. , Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. perché il regolamento venga cambiato affinchè  una candidata-madre possa sostenere l’esame insieme a suo figlio senza venire discriminata.

Concludo con due particolari importanti che ho segnalato alla presidente dell’AICPAM ma che non sono stati presi in considerazione:

1. nel 2002 una candidata nutrice ha sostenuto l’esame con suo figlio in fascia e nessuno è stato disturbato da ciò

2. l’anno scorso a Roma il giorno dell’esame era presente in aula anche il piccolo cane di una esaminatrice. Visto il caldo torrido di fine luglio doveva stare vicino alla sua padrona che ogni tanto lo accompagnava fuori a fare i suoi bisogni. Anche questa volta nessuno dei candidati è stato disturbato dalla presenza del piccolo ospite….

Sono consapevole che questa situazione farà ingrassare le industrie del latte artificiale e tutti coloro che non lavorano a favore dell’allattamento materno…

Ultima cosa: non sto facendo tutto questo per me! Io non sosterrò questo esame! Ritengo che sia una giusta battaglia per tutte quelle madri che lo vorranno sostenere in futuro

dott.ssa Chiara Pozzi Perteghella
direttrice della Farmacia Pozzi dottor Publio di Bassano del Grappa 
Farmacia Amica Allattamento Materno

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Commenti  

valeria
# valeria 2010-07-28 10:36
chiara, hai tutta la mia solidarietà e stima per la tua grinta, la tua coerenza, il tuo coraggio.
posso solo sperare che il tuo gesto aiuti altre candidate/mamme , tu non hai bisogno del "bollino" di consulente professionale, perché hai una marcia in più.
goditi il terzo allattamento
valeria
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Arianna
# Arianna 2013-08-08 09:49
Ciao Chiara,
Ho visto solo adesso il tuo articolo e sono rimasta senza parole.. Sono ostetrica, IBCLC dal 2009; l'anno prossimo dovrei rinnovare la certificazione e leggendo qua e là ho letto il tuo articolo.
Volevo solo condividere con te, oltre ad aere la mia massima solidarietà, la mia impressione sul l'esame che ho sostenuto: ero il prima fila, per me non era possibile il minimo confronto con nessuno ma nelle ultime file si..., faceva n caldo esagerato anche nell'aula (a Bolzano); alcune domande poco chiare e spiazzanti ma va bene così.
Quando dopo circa 3 mesi mi è arrivato il risultato del l'esame (superato), non ho nemmeno avuto a possibilità di vedere le domande che avevo sbagliato..solo quante, ma non quali è soprattutto non la risposta esatta.. A me sembra ancora adesso illogico... Con quello che è costato in termini di impegno (con lavoro e famiglia...), di tempo e di denaro..
Ci tenevo davvero ad avere questo titolo,ma, come sempre, non è un'etichetta che fa la persona... È dopo la tua testimonianza ne sono ancora più convinta!
Un abbraccio,
Arianna
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