Figlie e mestruazioni... 9 - 10 anni, è troppo presto per cominciare a parlarne?... forse no!
Qualche giorno fa al telefono mia suocera mi chiede
"Ne hai già partato con Aylin di quella cosa lì....? ...che sai, adesso comincia ad essere grandina la bambina"
"Di quella cosa lì cosa?" rispondo io, con un pizzico di sadismo, visto che avevo capito perfettamente, ma mi faceva ridere quast'aria un po' massonica della domanda su una cosa che mi sembrava così poco necessario sussurrare.
"beh... sai.... il fatto che sta diventando grande..... che sai.... il ciclo insomma..."
Mi sambrava così "old fashion" doversi preoccupare di rendere solenne una cosa che infondo, almeno mi pareva, faceva parte della quotidianità.
Ma era comunque un tema prematuro di cui preoccuparsi, o no? Qualche tempo fa avevamo pubblicato un post di Zio Burp e mi era parso che dovesse avere proprio delle figlie "vecchie" per imbattersi nella questione...
La prima volta che ho sentito nominare le mestruazioni c’era un errore. E anche l’ultima. Nella prima l’errore era di ortografia, nell’ultima l’errore stava nel tempo del verbo.
Il mio amico Sandro aveva due fratelli più grandi, e quindi del sesso sapeva praticamente tutto. Avevamo 8 o 9 anni quando prese la parola, un giorno a Ticino, per spiegarmi le mesturazioni. Le chiamò così, imprimendomi nella mente il gesto di quel mestolo che rimesta tra gli ormoni. Lo corressi, e lui che era abituato a essermi maestro non ci volle credere.
Scommettemmo. Consultato il vocabolario, vinsi un cornetto al bar dell’oratorio. Tiè. Io sapevo come si diceva, perché mia mamma me ne aveva parlato, e avevo capito come si scrivevano le mestruazioni. Cosa fossero restava, però, piuttosto misterioso.