Devo dire sinceramente, che il progetto mi è piaciuto molto, per varie ragioni:
- è condotto epensato con serietà: cioè prima di arrivare a questa fase, cioè a lanciare il Un’idea per le mamme, Dash ha voluto condurre un’analisi dei bisogni, e per farlo hanno attivato l’università e delle “esperte di dialogo” come le amiche di The Talking Village. Lo studio netnografico (mamma mia che orrore di parola), ha coinvolto numerose persone e associazioni, de visu e sul web, per capire dove le famiglie hanno bisogno di sostegno e come.
- è un progetto condotto con umiltà: Dash si rende disponibile per le associazioni, e per capire come essere più efficace si affida a chi è più a contatto con le famiglie (il paese delle mamme, studiosi, the talking village, associazioni) con l’obiettivo di finanziare almeno 15 progetti.
- è un’opportunità alla portata di tutte le associazioni anche piccine. Il finanziamento è di 4.000 eur, non un finanziamento gigantesco, ma neanche un finanziamento esiguo. Hanno scelto un importo non esagerato, ma di premiare molte associazioni. Inoltre hanno previsto una modalità di presentazione del progetto molto snella, queste due cose per me, che gestisco un’associazione e quindi so di quali inesistenti mezzi spesso si dispone, vuol dire dare più possibilità alle stesse di ottenere il finanziamento.
- e’ un progetto che finanzia iniziative benefiche in Italia, spesso quando si finanziano progetti in “paesi in via di sviluppo”, secondo me si rischia di portare lì dei cambiamenti che rispondono a modi di vedere il mondo e le cose che appartengono a noi, e magari non a loro, snaturando o magari sminuendo il loro sapere, le loro tradizioni, le loro abitudini, oppure creando distorsioni, semplicemente perché non puoi aiutare dove non conosci a fondo.
Chi può partecipare e come si fa
Tutte le informazioni le trovate a partire dalla pagina dedicata al progetto: http://www.dash.it/idee-per-le-mamme/che-cose.htm
Il progetto è destinato esclusivamente a associazioni senza scopo di lucro
Ogni associazione può presentare un solo progetto
Il progetto va inviato entro il 30 aprile, occorre redigere una descrizione di 2000 battute
I criteri per la selezione sono: l’idea in sé e la sua utilità concreta, l’attenzione riservata alla formazione degli operatori del servizio contemplato dal progetto, la replicabilità sul territorio nazionale, il coinvolgimento di entrambi i genitori, l’ordine di arrivo del progetto (chi prima arriva meglio alloggia), e altri criteri che la giuria riterrà di applicare.
Spero e penso che sia l'occasione per finanziare e aiutare anche le situazioni "normali" cioè le mamme comuni, che anche se non esprimono bisogni eclatanti, e che magari necessiterebbero dell'intervento delle istituzioni, sicuramente hanno bisogno di sostegno, magari nelle piccole cose quotidiane, nelle piccole cose che costriscono il loro rapporto e la loro storia con i loro figli.
di Barbara Siliquini