Difficile essere la donna ideale? Sì d'accordo...difficilissimo!

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Ecco un'altro bellissimo scritto perfetto per questo mese delle mamme super eroi. Godetevi le riflessioni.
"Il pranzo è pronto e la tavola è invitante, così ordinata e rallegrata dai fiori freschi; la massaia  si è cambiata, indossa un grazioso e semplice abito che la fa apparire riposata e serena anche se il lavoro della mattinata l'ha un po' affaticata. I familiari al ritorno ritrovano la cara pace della propria casa, il sorriso fiducioso e tranquillante della donna; forse hanno tante cose da raccontare [...] e la donna ascolta con affettuoso interesse, approvando e consigliando, in un'atmosfera resa distensiva dalle sue parole, dai suoi silenzi, dai suoi sorrisi.

Avrebbe anche lei tante cose da dire, ma probabilmente non le dirà; [...] riuscirebbe con facilità a rovinare tutto. Anche lei ha fatto i suoi incontri: la massaia del piano di sotto le ha detto...ma ripensandoci bene si accorge che sono soltanto piccole banali cose che non potrebbero interessare nessuno e perciò tiene per sè ogni seccatura, ogni particolare insignificante e noioso. Difficile essere la donna ideale? Sì d'accordo...difficilissimo!"

Voi penserete sicuramente che questo testo sia inventato... e se vi dicessi che è stato estratto da un libro? Mi direste che è un libro degli anni '50 o un racconto di fantasia... e invece no, il libro che ho fra le mani è stato stampato (6° ristampa) nel 1986 ed è stato scritto come testo scolastico, non mi è dato sapere se nelle nuove edizioni sia stato riveduto e modificato nè mi è dato sapere quanti istituti magistrali lo adottino ancora come testo scolastico. La sola idea che 10 anni dopo la mia nascita le ragazzine di 3-4 anni in più venissero indottrinati con questo testo mi fa impallidire...dallo sconcerto e anche dalla rabbia.

Il libro è venuto fuori durante una chiacchierata con mia mamma sui ruoli maschili e femminili, soprattutto riferiti alla cura dei figli. Mi disse: "Vedi, Barbara, quando io facevo le mie lamentele su mio marito a mia mamma lei mi diceva sempre di essere paziente, di chiudere un occhio, di pensare che comunque è un buon marito...e io non riuscivo a comprendere come lei nella sua vita avesse subito così tante cose da suo marito. Ora però vedo che anche tu hai delle esigenze che io proprio non avevo, e tante volte penso che forse le tue richieste a tuo marito sono esagerate e che in fondo lui fa un sacco di cose in casa. E capisco di appartenere proprio ad un'altra generazione in cui i ruoli erano molto più definiti e in fondo per me era chiaro quali erano i miei compiti in casa e con i figli". E così tirò fuori questo testo per rendermi l'idea di come le donne venivano educate fin dall'infanzia e, concordo con lei, probabilmente tutto era più facile perchè i ruoli e i compiti erano chiari.

Insomma, era tutto più semplice quando le donne si occupavano della casa e dei figli e gli uomini avevano il compito di portare a casa i soldi, allora perchè le donne (ma anche gli uomini) hanno sentito l'esigenza di sovvertire l'ordine sociale bruciando i reggiseni in piazza e invocando a gran voce la parità tra i sessi?
La risposta è nelle parole che ho riportato in alto. Insieme alle indicazioni su come pulire la casa e cucinare buoni pranzetti l'autrice si premura di indicare come dovrebbe essere una "donna ideale" ovvero priva di qualsiasi espressione personale, senza la dignità di essere stanca poichè deve "apparire" riposata per non guastare la pace familiare, senza dignità di parola poichè ciò che dirà non importerà sicuramente a nessuno, le sue esigenze profonde non importano a nessuno ma anche i suoi incontri e lo svolgimento della sua giornata non importa a nessuno e anzi potrebbero "rovinare tutto" e poi, soprattutto: sono banali e insignificanti, non degni di nota. Quindi la donna ideale in sostanza vive per soddisfare le esigenze degli altri, ascoltare ciò che hanno fatto durante la giornata, far trovare pronto il pranzo ma anche i fiori freschi in tavola perchè tutti possano ritrovare la "cara pace della propria casa".

Ci illudiamo forse che una sola generazione possa cancellare anni e anni di credenze e abitudini? Alzi la mano quella donna che non si sia mai sentita in colpa se alle 19.30, a parte i fiori freschi, non c'è nemmeno l'idea della cena sul tavolo, oppure quando ti accorgi che non hai calzini uguali da mettere a tuo figlio, oppure quando devi lasciare tuo figlio febbricitante per andare ad una riunione di lavoro irrinunciabile. E la lista potrebbe essere lunga, ogni donna ha i suoi sensi di colpa preferiti a cui è tanto affezionata che magari sono diversi dall'amica ma confrontandomi con altre mamme mi pare che gli argomenti si ripetano. Oppure ci sono le rivendicazioni, nei confronti del compagno, papà dei nostri figli, colpevole di non fare abbastanza, di non sostenerci, di non "aiutarci" e solo il fatto che la cura della casa e dei figli sia considerata un aiuto alla donna ci potrebbe indurre a molte riflessioni.

Dunque, che fare? Crogiolarsi nell'incolpare le generazioni precedenti? No, di sicuro questo non sarebbe utile. La generazione a cavallo degli anni '70 (che grossomodo corridponde ai genitori di coloro che sono appena diventati genitori) ha di certo avuto il pregio di rompere il muro, e in molti casi ha pagato a caro prezzo questa rottura, spezzando in maniera drastica a volte la relazioni con i propri genitori, rinunciando spesso ad una relazione con i propri figli che tenesse conto delle differenze biologiche tra uomo e donna, il caso più rilevante è sicuramente la predilizione dell'allattamento artificiale a scapito di quello materno come bandiera di parità tra i sessi. Non ci resta quindi che ringraziare i "distruttori" animati dai grandi ideali che vivevano e prendere noi il testimone.

Il nostro compito è quello di ricostruire ciò che è stato distrutto e di farlo superando da un lato la vecchia idea di uomo-donna non più applicabile nella nostra società ma dall'altro superando anche la parità ideale che ci è stata proposta e che ci viene tuttora proposta quando negli articoli di giornali si parla di "papà che si occupano sempre più dei figli" e li si rappresenta con un biberon in mano.
Il compito delle donne è quello di recuperare i valori importanti della famiglia, della cura, della devozione, della sensibilità femminile dando valore a tutti i compiti che ogni giorno si accollano e contemporaneamente dare valore alle proprie esigenze, ai propri pensieri, alla propria dignità di persona. Trasmettendo alle nostre figlie femmine il piacere di mettersi la gonna e il piacere di essere indipendenti, il piacere di farsi corteggiare e il piacere di scegliere per noi stesse.

Il compito degli uomini, e qui mi permetto di esprimere il mio pensiero di donna, è quello di recuperare il loro ruolo di maschi forti e vigorosi ma capaci di lasciarsi andare alle lacrime quando ne sentono il bisogno, dando valore al loro saper fare pratico e d'intelletto. Trasmettendo ai propri figli maschi la necessità di armonizzare la propria parte maschile con la propria parte femminile, il piacere di sudare tagliando la legna e il piacere di conquistare la propria donna con un tango appassionato.
Sono solo esempi quelli che ho scritto e mi piacerebbe che venissero integrati o confutati da voi che state leggendo perchè io parlo della mia esperienza che è unica e non comprende le tante cose che non ho esperito.
Quello di cui sono certa è che sia nostro dovere di genitori interrogarci sulle tante sfaccettature dell'essere genitori, donne e uomini, per fare il nostro "gradino" generazionale e passare a nostra volta il testimone arricchito ai nostri figli.

di Barbara Motolese

Barbara Lamhita Motolese

Amo l'innovazione in tutti i campi, e come mamma mi sono scoperta innovativa facendo scelte del passato!
Vivere la mia genitorialità ricercando la coerenza con il mio sentire e con il mio pensiero, mi ha portato a esperienze poco comuni e molto felici: il parto in casa, il co-sleeping, il babywearing, e l'homeschooling... per citarne alcune.
Sono un'appassionata custode della nascita e della genitorialità consapevole.
Ho dato vita a Lallafly.com e al suo blog GenitoriChannel.it per coniugare la mia passione dei temi genitoriali con quella per il web.

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