Le zecche sui bambini, come proteggersi

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No, non vogliamo allarmarvi. Ma l'eventualità di essere "morsi" da una zecca esiste, soprattutto in questa stagione e se fate scampagnate, gite, o se i bambini giocano in sentieri o prati.


La cosa più importante è sapere di cosa si tratta e come comportarsi, per non farsi cogliere dal panico e viceversa per non prendere eccessivamente alla leggera il problema.
Pensate che in alcuni paesi europei esistono campagne di informazione capillari, anche per tramite di cartelloni nelle zone più a rischio, in modo che le persone non siano impreparate.

Cosa sono le zecche e come si comportano

Le zecche sono piccoli parassiti, della famiglia degli aracnidi: hanno infatti otto zampe.
Ce ne sono di diverse specie, tutte molto piccole (qualche millimetro), per cui non è facile vederle in mezzo alle piante.
Si nutrono di sangue. Sì lo so, fa impressione ... ma almeno consola che siano piccole!
Dunque cercano un animale a sangue caldo, normalmente attendendo posate sulla vegetazione, per poterlo parassitare; infatti non volano e non saltano, ma salgono sugli animali per "strofinamento" di questi con foglie o erba.

Sicuramente chi vive con cani e gatti ne avrà viste e tolte più d'una, ma esiste la possibilità, per quanto più rara, che si accontentino dell'uomo.

Quando mordono non fanno alcun male né prurito. Il che è un bene ovviamente, ma allo stesso tempo un male, perché non permette di accorgersi automaticamente di averne una: bisogna starci un po' attenti.

Il periodo in cui escono dal letargo e quindi si rischia di beccarsene una è di norma tra marzo ed ottobre.
I luoghi in cui sono più comuni sono di solito boschi o prati con una buona presenza di mammiferi, a quote basse, fino a circa 1500 metri.
Per cui occhio soprattutto dove ci sono molti pascoli, o buona presenza di ungulati selvatici (cervi, daini..).
Alcune zone in cui la presenza è maggiore, sui loro siti hanno spesso dedicata una sezione apposita, magari potete consultarla se programmate una gita in quei luoghi (un esempio: abc Dolomiti).

Ma sono pericolose?

In realtà le zecche in sé non sono pericolose. Nella stragrande maggioranza dei casi sono semplicemente antipatiche.
In una piccola minoranza di casi possono diventare vettori di alcune malattie, le quali comunque, una volta riconosciute, si possono trattare con gli antibiotici e se ci si sta attenti non arrivano a diventare gravi davvero.
Per l'elenco di queste malattie vi lascio alla pagina di Epicentro relativa, mentre ricordo che la possibilità di contrarre malattie è minore quanto meno la zecca rimane attaccata alla pelle, per cui è importante trovarle tempestivamente, e qui veniamo a cosa fare.

Cosa fare per proteggersi?

Quando si passeggia o si gioca in una zona a rischio la cosa migliore da fare è coprirsi un po' di più con vestiti chiari, soprattutto le gambe perché strisciano contro la vegetazione.
È un po' una seccatura, ma avere dei pantaloni lunghi e delle calze dà la possibilità di vederle posate sopra prima che si attacchino alla pelle.

Pare, ma non l'ho trovato confermato da nessuna fonte ufficiale, che l'olio di Neem offra una certa protezione, non sufficiente comunque.
Di questo olio dalle molte proprietà avevamo già parlato qui su Genitori Channel a proposito di repellenti per le zanzare e di pidocchi, e poiché fa anche bene alla pelle, vale la pena di tentare, anche se non è certo risolutivo.
La vera contorindicazione del Neem è l'odore: pungente, forte e persistente. Un vero disastro. Ho trovato però un'interessante ricetta di spray al Neem de La regina del sapone, in cui il Neem viene diluito con acqua distillata, aceto di mele ed olio di mandorle, che potrebbe mitigare un po' questo aspetto e renderlo anche facilmente utilizzabile.

U'altra cosa da fare è togliersi i vestiti prima di rientrare in casa (su un marciapiede od un pianerottolo potrebbe rivelarsi più difficile del previsto...) e scrollarli energicamente, in modo da far cadere l'eventuale zecca rimasta sopra. Eh sì, perché non è detto che si attacchino subito, ma potrebbero rimanere negli abiti anche fino al giorno dopo.
Il trucco di un'amica, per quando si sono percorse zone che si sanno essere davvero a rischio, è quello di mettere i vestiti in freezer, avvolti dentro ad un sacchetto di plastica, perché pare che queste ostinate creature possano resistere anche al lavaggio in lavatrice.

Fatto questo è opportuno controllarsi bene il corpo, e controllare i bambini. Le zone predilette da questi piccoli parassiti sono le ascelle, il collo, l'incavo delle ginocchia, le sopracciglia, le orecchie e - purtroppo - la testa, che è molto difficile da controllare nei bambini capelloni (ricordiamoci che le zecche sono minuscole!).

Ho visto consigliati in alcuni casi insetticidi a base di permetrina spruzzati sugli abiti. Per la loro alta tossicità consiglio di valutare molto bene il rapporto rischio/beneficio e parlarne eventualmente con il medico.

E se si prende una zecca?

La zecca va rimossa il prima possibile con una pinzetta a punta fine, tenendo stretto ma senza schiacciare, e tirando e ruotando contemporaneamente. Come per svitare, in pratica.
Bisognerebbe fare attenzione a non lasciare dentro pezzetti di rostro ed alla fine disinfettare.
Basta.
Sono assolutamente da evitare tutti i rimedi della nonna tipo olio, alcool etc .. perché pare che possano causare il rigurgito e quindi aumentare la possibilità di venire in contatto con qualche malattia.
Ok sì potrebbe fare un pochino impressione. Volendo, se proprio non ce la si fa, si può anche andare al pronto soccorso, ma non è né consigliato né utile.

L'unica cosa da fare è tenere d'occhio il punto in cui si è stati morsi e, nel caso raro in cui diventasse rosso o nel caso in cui si manifestassero febbre o sintomi tipo influenzali, allora sì ha senso rivolgersi ad un medico raccontando cosa è successo.
Terapie antibiotiche preventive, nel caso non ci sia nessuno di questi sintomi, sono sconsigliate dalla stessa pagina di Epicentro.

Ora sapete a cosa stare attenti, ma godetevi lo stesso le gite eh!

Per saperne di più: epidemiologia e norme comportamentali per la legge italiana

 di Caterina Lazzari

Immagine: FurryScaly on Flickr

 

Caterina

mamma di due, architetto, redattore, appassionata di genitorialità naturale, ambiente e dintorni

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