Ospitiamo la testimonianza di un'ostetrica che ci racconta come sia diffusa l'opinione che l'assistenza dell'ostetrica in ospedale necessiti di una "mancetta" per assicurarsi una buona assistenza... ma la legge cosa prevede?

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Da tempo raccolgo testimonianze di donne e colleghe circa esperienze di assistenza al parto in strutture pubbliche dietro compenso corrisposto a ostetriche dipendenti delle stesse. Recentemente mi è stata segnalata la spesa considerevole di 1500 euro sostenuta da alcune donne, a favore dell'ostetrica dipendente dell'ospedale, senza emissione di ricevuta o fattura.

Vorrei fare chiarezza su una situazione  molto radicata a livello nazionale, perchè da ostetrica mi rammarica molto che passi l’idea che se non paghi non ottieni l'assistenza che meriteresti, o che pagando, lo stesso personale ospedaliero, ti usi maggiore cura... Il fenomeno è talmente diffuso che ormai, dove si manifesta, viene ritenuto “normale”, al punto che mi sono persino sentita chiedere da amiche e conoscenti quanto mi sembrava giusto dare alla collega che avrebbe assistito al parto, perchè la medesima, a domanda su quale fosse il suo compenso, aveva risposto “faccia lei”... Faccia lei? Forse è il caso di affidarsi a quanto stabilisce la legge.

In ospedale pago e mi assistono meglio... cosa dice la legge?

Per legge, responsabile diretta dell’assistenza al parto, nelle strutture pubbliche, è l’équipe presente in turno nel momento in cui la donna partorisce. La responsabilità è talmente personale che non può essere nessun altro a compilare la cartella clinica, l’attestato di nascita e tutti i documenti previsti dalla routine. Questo per poter ricostruire con certezza eventuali mancanze nell’assistenza in caso di eventi avversi o, al contrario, scagionare del tutto gli operatori. Nessun altro può intervenire quindi sulla scena del parto, a nessun titolo.

Ma se io mi porto l'ostetrica privata?

Ciò che può essere accettata ed autorizzata dal personale in turno è la presenza di un operatore di fiducia della donna (amico o libero professionista), che resta al suo fianco, ma senza interferire con le procedure messe in atto da chi la assiste. Nel caso poi in cui ad accompagnare la donna sia un'ostetrica privata, chiaramente l'accordo economico è lecito e pattuito fra loro (e regolarmente fatturato), ma con il personale ospedaliero è un'altra cosa.

Quanto è opportuno che io paghi il personale che assiste al parto?

Le strutture pubbliche sono per loro stessa natura gratuite, fatto salvo il pagamento del ticket nelle condizioni in cui è previsto, e il parto sicuramente non rientra tra queste. Gli operatori sanitari non medici, se dipendenti a tempo pieno non possono esercitare altre attività; lo possono fare se dipendenti part-time al 50%, ma mai all’interno della struttura da cui dipendono, a parte singole situazioni molto specifiche.

Dunque, la richiesta di denaro si configura sicuramente come illegittima ed illegale se fatta dal personale che lavora in ospedale a tempo pieno. Perciò mi pare giusto e necessario “fare cultura” intorno ad una questione che coinvolge il benessere delle donne in un momento cruciale per la loro vita, e il loro diritto ad ottenere un’assistenza sempre adeguata negli ospedali del Servizio Sanitario, chiunque sia in turno...

di Franca Fronte  - ostetrica autrice del blog intorno alla nascita

 

immagine da flikr

Monia ci racconta la più grande delle emozioni per una mamma in attesa, il momento in cui sente i primi movimenti del suo bambino nella pancia, quello sfarfallio inconfondibile che arresta per un moemnto il respiro e ti fa realizzare tutto d'un tratto che davvero stai crescendo un'altra vita dentro di te.

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Notte fonda, la primavera fuori dalle finestre con tutti i suoi profumi, quell'odore di novità, di arrivi e d'inizi.
Respiro lenta e regolare sotto la mia trapunta leggera, che prelude al copriletto estivo dei colori del tramonto e, d'un tratto, una farfalla nello stomaco.

Con un sorriso sulle labbra, scopriamo in questo simpatico racconto di Monia, quello che è capitato un po' a tutte in gravidanza: qualche strappo alla regola, pensando che, una volta nato, al bimbo certe schifezze non le avremmo mai concesse!...

Sole di primavera in cielo e aria nuova intorno, con due pance a giro per il polmone verde della loro città.

Le pance sono la mia e quella della mia amica Fra; la mia più pronunciata, la sua in via di sviluppo (e che sviluppo avrebbe avuto di lì a poco, con quelle due monelle che la gonfiavano come un pallone aerostatico!).

Oggi dedichiamo uno spazio di informazione al tema della perdita in gravidanza e dopo il parto, un tema delicato che coinvolge i genitori e che grazie all'associazione CiaoLapo ha uno spazio dove potersi esprimere.

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CiaoLapo Onlus è un'associazione a carattere scientifico e assistenziale, composta da  genitori colpiti da lutto in gravidanza e dopo il parto e professionisti (medici, psicologi, ostetriche) impegnati nella ricerca sulla morte perinatale e nel sostegno psicologico ai familiari in lutto.

Quali sono i rimedi naturali che possono aiutarci in gravidanza quando abbiamo acidità e pesantezza di stomaco?

Il compito più futile durante la gravidanza è quello dell'acquisto del corredino per il nuovo venuto o della stesura della “lista di nascita”, tanto di moda da qualche anno a questa parte.
Ovviamente, essendo uno dei compiti più futili è anche uno di quelli che le donne in attesa amano di più.
Io non sono una patita dello shopping, non lo sono mai stata e non lo sono nemmeno adesso, nel post-gestazione (lo giuro, non è una finzione letteraria: compro davvero poco, anche se riesco a fare comunque acquisti inutili... questo secondo me è stato scritto nel nostro DNA, magari era dentro il morso di mela di Eva, come uno dei bigliettini della fortuna nei biscotti del ristorante cinese).

Monia ci racconta in modo ironico il suo rapporto con il ginecologo, presenza fissa e ingombrante della sua gravidanza, ma anche presenza rassicurante, quasi familiare
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Si aggirano per i corridoi degli ospedali e delle cliniche con uno strano sorriso in faccia o una ruga di disappunto sulla fronte. Hanno mani magre e nervose o, come nel mio caso, grandi e forti (sono quelle che ti fanno tremare al primo pensiero, ma che poi ti tranquillizzano).

Ogni madre in gravidanza vive nell'illusione di poter proteggere il proprio cucciolo per sempre ma scopre ben presto che non è così...ed è un'amara scoperta.

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Non è al parto che mi riferisco.
Il dolore, quello che mi ha colpito nella maniera più forte durante la mia gravidanza è stato tutt'altro.

Le voglie sono un classico della gravidanza. Ma saranno poi vere o sono solo modi per farsi coccolare un po' di più dai mariti? Monia nelle sue Cronache di mamma ci racconta le sue.

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La mia prima voglia è stata quella di smettere di dare di stomaco.
Non sono stata ascoltata; oppure il piccino ha frainteso l'amore della mamma per il rugby e ha tentato di rendere ovale il mio stomaco a suon di “drop”.