Eravamo in macchina e io ero impreparata, ho farfugliato che non credevo proprio che le cose stessero così… e che mi riservavo di verificare (Vostro Onore), ma ci sono rimasta di sasso.
Così, finalmente a casa, mi documento e ora, appena Aylin torna, posso dirle che Babbo Natale non l’ha per niente inventato la coca cola! E se la maestra dice il contrario, beh, può venire qui a documentarsi.
La tradizione ha inizio con San Nicola, che prima di essere santo, fu il bambino orfano di una famiglia abbiente. Viveva in Turchia (un tempo Asia Minore), siamo nel 300 dc. Da orfano crebbe in monastero e divenne un prete giovanissimo. Era conosciuto per la grande generosità, sembra che una notte lanciò dei sacchetti di monete d’oro nel camino di una casa dove vivevano 3 ragazze poverissime. I sacchetti finirono nelle calze appese nel camino ad asciugare e la mattina dopo le ragazze trovarono le loro calze di lana piene di monete d’oro.
Nicola venne ordinato Vescovo e le rappresentazioni lo vedono con barba bianca e avvolto in un mantello (quella a destra ne è una rappresentazione). Le sue spoglie vennero sepolte a Bari, città di cui divenne santo protettore celebrato il 6 dicembre. Si ricorda sempre la sua generosità e abitudine di portare doni ai bambini.
Dopo lo scisma della chiesa protestante da quella cattolica, i protestanti, che rinnegavano la figura dei santi, decisero di mantenere la tradizione di una figura buona che portasse doni ai bambini, come quella di San Nicola, così nacque la tradizione di “father Christmas”, Babbo Natale, appunto. La tradizione si diffuse ovunque in Europa in cui si declinò nelle varie lingue. Gli olandesi lo chiamarono Sinterklaas e sembra che da qui abbia preso il nome di Santa Claus negli USA.
I Santa Claus e i Babbo Natale avevano tutti in comune di essere delle figure con lunga barba bianca, e generose di doni verso i bambini, anche se differivano in dettagli e colori nell’abbigliamento. Il colore rosso con le finiture bianche della maggior parte di loro si rifaceva forse ai paramenti vescovili con le bordature di ermellino, così come il cappello a punta riprendeva forse la mitria (San Nicola era vescovo).
La pubblicità della CocaCola qualcosa c’entra, in effetti, perché, riprendendo una immagine della fine dell'ottocento del disegnatore Thomas Nast (a sinistra), il disegnatore della pubblicità della famosa bibita raffinò l’immagine di Santa Claus come lo conosciamo ora: un omone corpulento vestito di rosso con bordature bianche, il cinturone, gli stivali e il sacco di yuta. La pubblicità rese questa immagine consueta e molto nota e la standardizzò nel mondo… ma non ha certo inventato Babbo Natale! Diciamo che piuttosto l’ha industrializzato toh!
Intanto in Europa, poco prima degli anni ’30, un radio speaker lappone in prossimità del Natale, decise di fare una rivelazione ai bambini: così raccontò loro che aveva scoperto che Babbo Natale aveva una casa e un indirizzo al quale potevano inviare le loro letterine con i desideri… così nacque la tradizione delle letterine, e Babbo Natale prese dimora al Polo Nord, in Lapponia.
di Barbara Siliquini
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