A furia di rifletterci sono finalmente riuscita a dare anche un senso ai geroglifici che dissemina per le mura di casa. Oggi ho senz’altro decifrato il titolo, e proprio come per il codice di Hammurabi, trovata la chiave, il resto è un attimo. Secondo i miei "studi" la scritta sulla porta del bagno è : “bagno di casa: guida pratica ai guai”.
Poi, disseminati in varie stanze, tipo caccia al tesoro, ci sono senz’altro annotate, sempre ad opera della duenne e in pennarelli non lavabili, le seguenti indicazioni:
"Bagno di casa guida pratica ai guai" istruzioni in codice, non decifrabile da adulti, a cura di Giada 2 anni.
- appena si riesce ad infilare di soppiatto la porta del bagno, scaraventarsi al bidet e aprire l’acqua a tutta manetta, così schizza in giro come una fontana
- nel frattempo, svitare il tappo del sapone "biologico, econaturale, aiab, icbtcvb ccc-bbb-mmm", tanto buono e tanto caro a mamma (caro nel senso di costo!, ndt – nota della traduttrice), e versarne quello che si puo’, un po’ nel bidet, un po’ per terra. Se siete del genere previdente, lasciatene un po’ per una successiva incursione….
- A quel punto, solo dopo essersi inzuppate maglia, pile , pantaloni e calzini, aiutare la povera mamma nelle pulizie di casa, spalmando il sapone dove si riesce
- Se la fortuna vi assiste troverete una crema, inavvertitamente lasciata ad un’altezza raggiungibile con la pedanina per lavarsi i denti, con quella potete sperimentare vari trucchi: spalmarla sui capelli, usarla come detergente della rubinetteria, improvvisarvi artisti.
- Tra le attività raccomandate, non perdetevi la pesca nel cestino dell’immondizia, quello sotto il lavello (che tanto il lavello e’ scomodo per giocarci, e’ troppo alto). Oggi, per dire, vi ho trovato un chewin gum stagionato di alcune settimane. Ci ho messo un po’ e anche un certo impegno a staccarlo, la fortuna vuole che proprio quando lo stavo per mettere in bocca, e’ passata mamma che era al telefono così non si è accorta e sono riuscita a saggiarne la consistenza.
- Chiaramente raccomandiamo di cercare di sperimentare le varie situazioni suggerite in modo rapido e seguendo uno schema ciclico, perche’ da un momento all’altro puo’ presentarvisi la mamma con reazioni disparate – dalle urla a sirena, allo sguardo rabbioso o disperato – e tanto, quale che sia la reazione, il gioco finisce…