Fare teatro in adolescenza: condizione di scoperta e di nuova “integrazione”

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L’attività del teatro permette all’adolescente di esperirsi, di giocare un ruolo, di abbattere i normali confini tra immaginazione e realtà. Il teatro permette di sentirsi liberi, di sperimentarsi senza paura, fino ad oltrepassare il normale modo di essere. Anche il pensiero diventa flessuoso e si arricchisce di tale esperienza.
Pertanto il teatro sperimentato in adolescenza può considerarsi un’arte creativa, formativa e profondamente trasformativa



In adolescenza ci si cala negli abissi dell’anima, dove tutto è sottoposto a profonda trasformazione (sia corporea che psichica), alle separazioni (dai primi oggetti d’amore, quali i genitori) e alle inevitabili perdite (la propria infanzia). Si assiste all’impeto delle passioni e alla instabilità dei confini ordinari del pensiero logico e formale. I sentimenti appaiono intensi e inconciliabili. Tutto appare fluttuante come in un sogno.

Il teatro permette di vivere i paradossi emozionali e concede agli attori di rappresentarsi in modo del tutto nuovo, accantonando l’esigenza di dover rispondere ad una realtà interna apparentemente immutabile e incomunicabile.
Con la rappresentazione teatrale è possibile, metter fuori un elemento così profondamente intimo sovrapponendolo e misurandolo a ciò che è reale, esplorando uno spazio di confine che non è né interno né esterno, né privato né pubblico. Tale abbandono creativo fa esperire una vicinanza con parti di sé che sfuggono alla logica, in quanto appartenenti al regno del sogno e dell’inconscio.

Questo spazio potenziale di incontro, di gioco creativo, di onnipotente creazione e trasformazione è l’essenza del teatro, affetto dalla precarietà del magico stesso, che sorge nella propria intimità e nella relazione con lo spettatore.
Il concedersi tale libertà apporta un senso di pienezza che deriva dal trovare dentro di sé modalità di pensiero nuove e sconosciute, oscure e arbitrarie rispetto al modo consueto di sentire gli eventi e di abitare i processi mentali.

L’anima dell’adolescente si nutre di tali sentimenti vaghi e inarticolati e sulla scena gli non resta che lasciarsi avvicinare da “ornamenti su cui è facile ferirsi”, scoprendo che ci sono esperienze, confinate come tesori nel profondo del nostro essere, che aspettano solo di essere rappresentate.

 

 

Dott.ssa Luisa Marchionni

Psicologa, Specialista in Psicodiagnostica, Docente dell'Università Cattolica del Sacro Cuore. 
Le aree di intervento sono rivolte prevalentemente all’infanzia e all’adolescenza, con  riguardo al contesto familiare e alla riabilitazione psichiatrica.
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Luisa Marchionni

Dott.ssa Luisa Marchionni

Psicologa, Specialista in Psicodiagnostica, Docente dell'Università Cattolica del Sacro Cuore. 
Le aree di intervento sono rivolte prevalentemente all’infanzia e all’adolescenza, con  riguardo al contesto familiare e alla riabilitazione psichiatrica.
marchionni.luisa@gmail.com

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Commenti  

Martina
# Martina 2013-12-15 13:48
Salve, mi chiamo Martina e ho 28 anni e sono iscritta all'ultimo anno di università (nel curricolo di psicologia dello sviluppo e dell'educazione ),vorrei chiedere cortesemente delle informazioni sul teatro con adolescenti,poi chè la mia tesi di laurea ha come argomento proprio l'attività teatrale con i ragazzi come strumento per prevenire i comportamenti problematici in adolescenza, appunto. A tal proposito vorrei sapere per favore come e a chi posso rivolgermi per un aiuto.
Intanto vi ringrazio del tempo dedicatomi, cordiali saluti,
Di Benedetto Martina.
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