Disgrafia, nemica dell'apprendimento

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Scrivere è un'abilità complessa.

Per il 20% degli studenti italiani che presentano Disgrafia, l'atto motorio di scrivere è una fatica che può condizionare la comprensione del contenuto.

Il 5,5% di questi ragazzi presenta una Disgrafia grave, con un'incidenza marcata per il sesso maschile (80%).

 

Cos'è la disgrafia

La difficoltà nella scrittura di un bambino disgrafico ne inficia l'apprendimento:

  • scrivono numeri e lettere al contrario,
  • non ricordano la forma grafica di alcune lettere,
  • dimenticano o posizionano male le “gambe” delle lettere corsive (es. m può essere scritta n, oppure la a diventa o),
  • restano indietro durante i dettati,
  • non riescono a finire i compiti in classe nel tempo dato,
  • vengono penalizzati per la loro scrittura “indecifrabile” (a volte anche dagli stessi piccoli autori!),
  • il momento dello studio è più difficoltoso a causa del disordine sui quaderni,
  • fanno errori di calcolo a causa di un errato incolonnamento...


A pieno titolo dunque la Disgrafia rientra nei Disturbi dell'Apprendimento ed è riconosciuta dalla legge 170/2010.

Si presenta come difficoltà di coordinamento, spaziature irregolari, tratto calcato, grafemi malformati, difficoltà nel riprodurre lettere o numeri.

La fatica, il senso di inadeguatezza e lo scarso rendimento scolastico... Questa è la realtà per i bambini disgrafici.

Cosa osservare?

Alcuni comportamenti durante la scrittura sono indice di Disgrafia:

  • il corpo spesso si posiziona in modo esageratamente inclinato, talvolta addirittura il bambino si sdraia sul foglio
  • lo strumento grafico viene impugnato con un appoggio sull'incavo fra pollice ed indice e/o sull'anulare o sul mignolo invece che sul medio
  • la mano che solitamente tiene il quaderno viene posizionata altrove o diventa un appoggio per la testa, minando l'equilibrio generale del corpo
  • il foglio viene posizionato in modo eccessivamente inclinato (ben oltre i 30° considerati fisiologici)
  • non vengono rispettati i limiti del foglio o la spaziatura fra righe, parole o lettere
  • la scrittura è molto grande o molto piccola, spesso irregolare
  • la pressione è eccessivamente forte o debole
  • la mano è “bloccata” e il braccio fatica a scorrere, muovendosi “a scatti”
  • la direzionalità del segno è alterata
  • le lettere non sono legate fra loro
  • fatica o dolore alla mano, al braccio e/o alla spalla

 

Modificare questi comportamenti, già dall'età prescolare, significa apportare un importante miglioramento nella scrittura del bambino, e di riflesso nella sua vita scolastica, sia con se stesso in termini di autostima, sia con gli altri all'interno della classe o della famiglia.

Cosa si può fare in pratica?

La scelta dello strumento è importante per migliorare la presa ed evitare sbavature. In questi casi:

  • SI a matite e penne a base triangolare o rotonda,
  • SI a matite ergonomiche e penne a sfera, con eventuale utilizzo di gommini-guida;
  • NO alla stilografica, altamente soggetta a sbavature, alle matite giganti e alle penne cancellabili, che richiedono maggiore pressione.
  • Il quaderno deve essere posizionato dritto o al massimo inclinato di 30°, su un piano il più possibile sgombro in modo da permettere i movimenti di mani e braccia.
  • Il bambino mentre scrive deve tenerlo fermo con l'altra mano, in caso si può fissare il quaderno con scotch di carta.
  • Può anche essere utile disegnare sul banco la posizione del quaderno.
  • Se c'è un problema nel mantenere o utilizzare le righe giuste, si possono colorare.

 

La postura ha poi un'importanza fondamentale.

  • La distanza corretta (distanza di Harmon) è quella dell'avambraccio fra mento e piano d'appoggio.
  • La testa e il busto devono rimanere in posizione eretta e dritta per mantenere questa distanza.
    Evitare l'inclinazione laterale inoltre permette di utilizzare in egual misura entrambi gli occhi: se si piega la testa di lato, sarà solo uno dei due occhi a fare tutto il lavoro e alla lunga questo sforzo selettivo può provocare conseguenze di tipo ottico. Stessa cosa accade se la posizione è inclinata in avanti, molto ravvicinata al foglio.
  • La presa dello strumento grafico dovrebbe essere di tipo digitale, fra la punta di pollice ed indice con appoggio sul lato del dito medio. Altre prese implicano l'utilizzo di muscoli meno specializzati per realizzare il segno grafico con conseguente affaticamento del distretto mano-polso-braccio-spalla.

E se non bastasse?

Alle elementari la mole di scrittura è ridotta, tuttavia la situazione diventa man mano più impegnativa col procedere nella vita scolastica. Basti pensare alla necessità di prendere appunti durante una spiegazione alle medie, alle superiori o (puff puff!) all'università.

Se la scrittura non è sufficientemente rapida e leggibile ci si può trovare in diverse situazioni non proprio edificanti: scrivo la prima metà del discorso poi mollo perchè non ce la faccio più, scrivo un pezzo sì e uno no, scrivo tutto ma poi non riesco più a capirci niente, non scrivo ma non è detto che la mia memoria mi supporti a fine giornata.
Certo, si può sempre fotocopiare gli appunti di un compagno, ma per un ragazzo significa ammettere che non si è in grado di fare una cosa così “semplice” come scrivere due appunti.

Gli specialisti

Il grafomotricista e lo psicomotricista specializzato nella grafomotricità sono le figure professionali a cui ci si può rivolgere in questi casi per migliorare la scrittura.

“Bello” (e lento) o “veloce” (ed illeggibile) non sono condizioni sufficienti.
La forma è un effetto di una serie di gesti precisi, che se eseguiti in un certo ordine e correttamente rendono la scrittura più fluida ed ordinata. 

Attraverso esercizi specifici che riequilibrano l'utilizzo dei muscoli corretti, la terapia grafomotoria sviluppa alcune abilità fondamentali (ad esempio la capacità di far scivolare il braccio) e reimposta la scrittura nell'ordine corretto dei gesti, permettendo a questi ragazzi di ricominciare a usare la scrittura come uno strumento e non un ostacolo per l'apprendimento.

In questo video mostriamo la postura e i problemi che in genere caratterizzano una disgrafia:

 

di Enrica Edantippe
Logopedista, Referente del centro “Il Ramarro Verde” e... disgrafica!

ramarro“Il Ramarro Verde”
Via Eugenio Curiel 19, Trezzano sul Naviglio
Sito: www.ilramarroverde.it
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Segreteria telefonica: 02.87197171

 

 

immagine da dyslexiaa2z.com

Barbara Siliquini

Da single impenitente, affamata di vita, girovaga del mondo, donna in carriera, sono diventata una mamma allattona, spesso alternativa e innamorata del grande universo della nascita dolce, dell'alto contatto, della vita consapevole. Così è nato GenitoriChannel, per condividere con tutti: i dubbi nell'essere genitori, le scoperte, l'idea del rispetto come primo valore della genitorialità, i trucchi per vivere il quotidiano con leggerezza e con consapevolezza.

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Commenti  

Claudia Zannini
# Claudia Zannini 2014-06-17 09:35
Anche l'Optometrista risulta professionista coinvolto, in quanto spesso vi può essere un problema visivo non diagnosticato che complica la situazione grafica di coordinazione occhio-mano e che, una volta risolto, potrebbe allegerire le difficoltà e le tensioni che il bambino presenta durante i compiti a distanza ravvicinata come la scrittura e la lettura.
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Barbara Motolese
# Barbara Motolese 2014-06-17 09:45
Grazie dell'informazio ne, Claudia!
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Guest
# Guest 2015-01-11 14:55
Grazie...ottime informazioni
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bs GenitoriChannel
# bs GenitoriChannel 2015-01-12 09:26
:-) abbiamo una sezione sui DSA sul nostro canale Youtube: www.youtube.com/.../
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Cristina
# Cristina 2015-01-12 11:41
Salve, ho letto l'articolo sulla disgrafia E mi sembra che mia figlia presenti diversi dei sintomi illustrati. Vi scrivo perché la bambina ha 6 anni e ha iniziato la scuola primaria quest'anno, non è troppo presto per valutare una forma dí disgrafia? Grazie
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Agata Vittorio
# Agata Vittorio 2015-02-13 07:47
Buongiorno, volevo capire se quando parlate di grafomotricista intendete riferirvi alla figura del rieducatore della scrittura. Grazie
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