Per questa tribù la data di nascita è la prima volta che il figlio è un pensiero nella mente della mamma.
Consapevole della sua intenzione di concepire un bambino con un particolare padre, la mamma va a sedere da sola sotto un albero.
Lì si siede e ascolta fino a quando può sentire la canzone del bambino che spera di concepire. Una volta che l’ha sentita, torna al villaggio e la insegna al padre in modo che possano cantarla insieme mentre fanno l’amore invitando il bambino a unirsi a loro.
Dopo che il bambino è stato concepito, la mamma canta la canzone per il bambino che è nel suo grembo. E poi la insegna alle donne anziane e alle ostetriche del villaggio perché, durante il travaglio e al momento miracoloso della nascita, il bambino sia accolto con la sua canzone.
Dopo la nascita tutti gli abitanti del villaggio imparano la canzone del loro nuovo membro e la cantano al bambino quando lui cade o si fa male. La canzone è cantata nelle occasioni di trionfo, nei rituali e nelle iniziazioni.
Diventa parte della cerimonia del matrimonio quando il bambino è cresciuto e, alla fine della vita, i suoi cari si riuniranno attorno al letto di morte e canteranno questa canzone per l’ultima volta.
(J.Kornfield-Da: A path with heart: A guide through the perils and promises of spiritual life, Bantam,1996)
Elisabetta Garbarini
Elisabetta tiene un percorso dedicato alla trasformazione dei conflitti tra genitori e figli a Milano,
Per sapere i dettagli: www.elisabettagarbarini.com o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Elisabetta è Scrittrice, Talent coach e Writing coach
Ha pubblicato storie per bambini: La lucciola e il vecchio contadino, Ed. Il Ciliegio, Io con voi non c'entro niente!, Ed. EdiGio e meditazioni (Armonia dei corpi, Ed. Chlorophyll).
Lavora accompagnando le persone nei loro processi di trasformazione attraverso la parola e la scrittura, tiene corsi, seminari e cerchi al femminile.
Immagine Gustavo Jeronimo su flikr