Il tema centrale del libro è il bisogno che qualsiasi bambino ha di sentirsi amato incondizionatamente: non condizionare l'amore significa non usare castighi (anche quelli che ci appaiono innocui), punizioni, promesse, lodi, premi, ricatti, minacce. Questi sono tutti strumenti che inducono i nostri bambini a obbedirci perchè loro interpretano "Se faccio questo mi ama, se faccio quello non mi ama". Anche se non è così, è così che spesso veniamo interpretati.
Alfie Kohn cerca di andare al cuore della questione: ci invita, nei momenti difficili che ogni genitore conosce, a focalizzarci sugli obiettivi più grandi e importanti: ci sprona a pensare alla persona che vorremmo nostro figlio diventasse. Ci fa riflettere sull'inutilità delle piccole e grandi imposizioni che a volte facciamo subire ai nostri bimbi solo perchè ci focalizziamo su un obbiettivo piccolo e immediato: devono obbedire, fare il bagnetto, chiedere scusa, dire grazie, piuttosto che su un obiettivo grande e a lungo termine: fare di loro delle persone virtuose, autonome, altruiste, empatiche.
Io non ho mai fatto ricorso a chissà quali castighi o minacce, ma, per esempio, a volte ho obbligato i miei bimbi a chiedere scusa. Per un calcio, per un sasso tirato. Ecco: dobbiamo evitare che chiedano scusa per farci contenti o per evitare una sgridata. Dobbiamo parlare a lungo, spiegare, avere fiducia, insegnar loro a mettersi nei panni dell'altro. Ottenere un pentimento sincero è molto più difficile, ma necessario.
Da leggere.
di Antonella Peschechera - mamma di due