L'importanza del gioco del cu-cù

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Lo sviluppo del bambino a 9/12 mesi

Continua l'esplorazione delle fasi di viluppo del bambino piccolo attraverso la sua voce, Dopo la scoperta dei sapori e la fase "cozza", a 9-12 mesi il bambino comincia a capire che gli oggetti e le persone permangono anche quando non li vede. Grazie al gioco del cucù, si diverte e rafforza questa comprensione.

CU-CU’! La mamma non c'è più?!

Cù-cù cù-cù.. ma la mamma? non c’è più?
noooo!! eccoti qui!!!!
mi hai fatto prendere un po’ di paura, sai?!
ma subito dopo, eccoti qui di nuovo ad illuminarmi gli occhi e l’anima.
“cù-cù!” “cù-cù”!
Quanto ridere mi fa vederti sbucare fuori all’improvviso.
Ci sei e non ci sei; ti vedo e non ti vedo; vai e vieni.
Un po’ rido, un po’ mi rabbuio,
ma poi di nuovo, eccoti lì, di fronte a me, sorridente come sempre.

Sento di amarti come non mai, cara mamma!

Te l’ho già detto qualche giorno fa: in questo periodo ho davvero tanta tanta voglia di te e solo di te. Quando non ti vedo e non ti sento... mi sento sprofondare un po’ nell’angoscia. Mi sento un po’ perso. Perchè non so dove sei, non so se ci sei e non so se tornerai.
Il mio cervellino gira gira veloce e cresce alla velocità della luce, imparando mille e più cose ogni giorno. Ma ce n’è una che ancora un po’ mi sfugge.

Non riesco proprio a capire dove sei quando non ti sento tra le mie braccia o quando non ti vedo con i miei occhi, o non sento più la tua voce.

Proprio non capisco.
Mi sembra che non esisti più e di averti perduto per sempre.
So benissimo chi sei e come sei fatta, so riconoscerti tra tutti e ti preferisco a chiunque, ma ancora non riesco a comprendere bene che tu esisti anche quando io non ti vedo.
Quando chiudi gli occhi per giocare al “cù-cù”, per un istante è come se li avessi chiusi per sempre...ti guardo ma è come se non ti vedessi... e per un attimo sento di perderti.

Ma quando invece li riapri, di nuovo tutto ha un senso e di nuovo è tutto bellissimo!

Però sono anche un bimbo sveglio ed intelligente.
Man mano che continuiamo a fare questo bel gioco, riesco a capire sempre di più una cosa... una cosa che si chiama “aspettativa”.
Ormai sono tanti mesi che giochiamo al CùCù e sto iniziando a capire cosa succede. Prima chiudi gli occhi e poi di nuovo li riapri. Prima non ti vedo e poi invece sì. Prima vai via e poi torni. Così come quando giochi a nasconderti dietro la porta o dietro la tenda. Prima non ti vedo, poi eccoti ricomparire all’improvviso.
già già...
Mi sa che sto iniziando a capirci qualcosa!

Ora che sono più grandicello so cosa aspettarmi, e quando chiudi gli occhi, ora, mi spavento sempre meno, perchè so che presto tornerai ad aprirli!

Ora inizio a capire questa intensa danza dell’andare e tornare, dell’esserci e del non esserci, dell’essere da qualche altra parte e del tornare poi qui.
Sono solo all’inizio di questa mia piccola comprensione.
E’ più quasi una intuizione la mia. Ma so che ben presto diverrà una consapevolezza ed una certezza importante.
Sapere che tu esisti anche quando io non ti vedo; riuscire a ricordare come sei fatta, anche quando non ci sei; riuscire a comprendere che puoi esistere anche in un luogo diverso da questa stanza; che puoi andare via ma poi sempre tornare da me.... caspita! questa sì che è una bella certezza!

Questo pensiero così tanto difficile potrebbe davvero cambiarmi la vita!
So che quando lo avrò ben interiorizzato, sarò più sereno, perchè avrò la consapevolezza di sapere dove sei e la certezza del tuo ritorno. E a quel punto, il gioco del cù-cù sarà solo un semplice gioco buffo da fare insieme.

Ma adesso, cara mamma, adesso, continua a giocare con me. Continua a chiudere gli occhi e ad aprirli, continua a giocare al nascondino, continua! Ancora ed ancora..  come la prova di una coreografia da imparare a memoria e da ripetere infinite volte. Fino a quando ogni gesto sarà conosciuto, ogni movimento atteso, ogni emozione ben chiara.

E a quel punto balleremo insieme, serenamente consapevoli di poterci allontanare senza perderci e certi di poter vivere l’attesa come una dolce aspettativa.   

Si compie così, attraverso il gioco più comune del mondo, un rito liberatorio, una piccola catarsi che mima il passaggio dalla paura dell’abbandono alla rassicurazione: anche se scompare, la mamma ritorna, c’è sempre” S. Vegetti Finzi

Nota dell’autrice: il processo di acquisizione della cosiddetta “permanenza dell’oggetto”  inizia in questa fase per proseguire fino ai 24 mesi. Come sosteneva Piaget è un processo cruciale che, di conseguenza, necessita di molto tempo.

Un video dolce e divertente che mostra due gemelli che giocano al cu-cù insieme

Approfondimenti: il gioco dei piccoli

 

di Silvia Colombini
Educatrice, Consulente in allattamento IBCLC, mamma, sito www.latte-materno.com

BIBLIOGRAFIA

L. Camaioni e P. Di Blasio ,Il Manuale di Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2007
L. Camaioni, la prima infanzia, Il Mulino, 1996
H.R. Schaffer, Psicologia dello sviluppo, un’introduzione, 2005,Raffaello Cortina Editore
J. Piaget, Lo sviluppo mentale del bambino, Giulio Einaudi Editore, Torino, 1967.
S.Vegetti Finzi, A piccoli passi, 2000, Oscar Mondadori

Barbara Lamhita Motolese

Amo l'innovazione in tutti i campi, e come mamma mi sono scoperta innovativa facendo scelte del passato!
Vivere la mia genitorialità ricercando la coerenza con il mio sentire e con il mio pensiero, mi ha portato a esperienze poco comuni e molto felici: il parto in casa, il co-sleeping, il babywearing, e l'homeschooling... per citarne alcune.
Sono un'appassionata custode della nascita e della genitorialità consapevole.
Ho dato vita a Lallafly.com e al suo blog GenitoriChannel.it per coniugare la mia passione dei temi genitoriali con quella per il web.

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