Vestiti che fanno bene: materiali e certificazioni

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Abbiamo parlato delle sostanze potenzialmente pericolose talvolta contenute nei capi di abbigliamento per bambini.
Oggi esploriamo invece il variegato mondo dell'abbigliamento biologico, dei materiali e delle certificazioni esistenti, nuovamente con la gentile collaborazione di Elena Mancinelli di Altramoda.

Come sottolinea Elena: "L'abbigliamento biologico è ormai disponibile per tutte le fasce d'età: dal neonato, fino alla donna e all'uomo adulti. Solitamente è più facile trovare abbigliamento intimo, calze, e capi semplici e basici per il tempo libero e lo sport, o per i neonati. Ma si possono  scovare anche abiti da sposa, o abbigliamento più formale da lavoro, o abbigliamento per teenager (negli U.S.A. è trendy anche per gli adolescenti vestire biologico)".
Optare per il biologico nell'abbigliamento non è solo un atto di cura per la pelle, ma un atto di cura per l'ambiente e spesso anche di chi lavora nella filiera produttiva. Questo perché biologico e diritti dei lavoratori e fair trade vanno in molti casi a braccetto.
Dunque non resta che imparare a scegliere.

I materiali sani per la pelle e sostenibili per l'ambiente

Quando vi troverete a spulciare tra l'abbigliamento ecobio, incontrerete vari materiali, con alcune differenze tra loro.
Cotone, lana e seta sono propriamente detti biologici e sono certificabili come tali.
Canapa, bamboo o altre fibre minori come lino, ortica, ramie, fibra di cellulosa... sono invece ecofriendly. Ovvero con un ridotto impatto ambientale: non richiedono fertilizzanti, né trattamenti antiparassitari, che quindi non si ritrovano nel capo d'abbigliamento finale.

Ecco cosa ci dice Elena dei più usati tra loro.

  • Cotone

"Sul cotone convenzionale viene versato il 25% degli insetticidi impiegati nel mondo, e il cotone OGM rappresenta oggi circa il 35% delle coltivazioni di cotone mondiali. Inoltre, nelle fasi di lavorazione industriale, l'uso di sostanze chimiche può arrivare a 1 kg di sostanze chimiche per 1 kg di prodotto tessile lavorato.
Tutto ciò rappresenta non solo un elevato rischio per l'ambiente e la salute dei lavoratori del tessile, ma può anche determinare effetti negativi sulla salute di chi li indossa.
Il cotone biologico proviene invece da sementi biologiche, coltivate in campi protetti dove non vengono utilizzati erbicidi o pesticidi di origine chimica da almeno tre anni. Durante tutte le fase di produzione, tessitura e finissaggio non vengono utilizzate sostanze nocive.
Il tessuto risulta quindi traspirante, non inquinante e anallergico.
I prodotti in cotone bio hanno il vantaggio di mantenere le caratteristiche della fibra e di resistere più a lungo.

Per le persone con pelle delicata, allergica e per neonati e bambini, sono disponibili linee di intimo, calze, e abbigliamento in cotone biologico non sbiancato, in modo da assicurare il massimo di naturalezza alla pelle.
Dalla mia esperienza ormai quasi decennale nel settore, posso dire di aver visto risolversi diversi casi di dermatite, allergie, candida e micosi, grazie soprattutto all'utilizzo di abbigliamento intimo in cotone biologico.
Inoltre, finalmente ci sono varie aziende sul mercato e possiamo vestire biologico anche soddisfacendo i nostri gusti estetici. Sono ormai passati i tempi in cui si trovavano solo vestiti bianchi tipo yoga e mutandoni ascellari. L'abbigliamento biologico pur non correndo dietro alle ultime mode, offre tutti i colori possibili, vestibilità diverse, e anche intimo più attraente."

  • Lana

"Per quanto riguarda invece la Lana da Allevamento Biologico, le pecore vengono tenute al pascolo, curate con l'omeopatia o la fitoterapia (finché possibile), i mangimi e il fieno che ricevono sono biologici. L’utilizzo di prodotti antiparassitari è vietato sia sui pascoli che sugli animali, come anche di mutilazioni come il mulesing."

  • Canapa

La canapa è una pianta molto robusta, il cui uso tessile si sta diffondendo, e che è coltivata principalmente in Cina, dove si tratta di una coltura tradizionale.
Come racconta Elena "la canapa ha naturali proprietà protettive dalle malattie e dagli attacchi di insetti. Le piccole aziende agricole in Cina solitamente non si prendono il carico della certificazione biologica, anche perché, diversamente dal cotone, la canapa è naturalmente bio, poiché fertilizza il terreno e lo rinnova con le sue radici profonde, è resistente e non ha bisogno di antiparassitari o erbicidi.
L'affidarci ad un'azienda che produce solo abbigliamento biologico ed ecologico, ci garantisce comunque anche l'ecologicità del processo di raccolta e lavorazione, che viene effettuato senza spargere disseccanti sui campi al momento della trebbiatura, e ottenendo la fibra senza processi dannosi per l'ambiente. Inoltre alcune aziende tedesche, come HempAge riportano anche una certificazione Fair Trade, per garantire eticità del lavoro in Cina."
Dunque non sempre ciò che proviene dalla Cina è sinonimo di sfruttamento e cattiva qualità.

  • Bamboo

Come la canapa il bamboo è una pianta che cresce con facilità e senza bisogno di fitofarmaci, dunque è una coltura ecosostenibile.
L'uso tessile più frequente che ne viene fatto, tuttavia, è una sorta di viscosa molto morbida, che si trova spesso utilizzata anche per i pannolini lavabili. Per ricavarla si devono usare processi chimici. La viscosa ottenuta in maniera ecologica si chiama Tencel.
Sono ecologici anche la fibra lunga di bamboo e la torba di bamboo.

I tessuti migliori per la pelle dei bambini

"I tessuti migliori per i bambini dovrebbero avere queste caratteristiche: alta traspirabilità, resistenza ai lavaggi anche ad alte temperature, sofficità e comfort sulla pelle, assenza di sostanze nocive.

Il cotone biologico è la prima scelta.
I tessuti in 100% cotone sono molto delicati sulla pelle, possono assorbire il bagnato fino al 20% del proprio peso e dirigerlo verso l’esterno. Il puro cotone è resistente al sudore e piacevolmente liscio. I tessuti in puro cotone naturale sono inoltre antistatici, resistenti, insensibili alle tarme e possono essere lavati in lavatrice a temperature elevate.

Per l'autunno/inverno un tessuto molto confortevole per l'abbigliamento intimo è la lana biologica mista a seta (per chi non è vegan naturalmente): regola il calore e l’umidità favorendo un salutare clima epidermico. I body e le magliette intime realizzati in lana merinos/seta sono molto soffici, non pizzicano, e il tessuto grazie alla seta rimane anche leggermente elastico e ha un'ottima vestibilità. Naturalmente dovete stare attenti a non centrifugarli! Ok lavaggio a mano o programma lana della lavatrice".

Le certificazioni

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È la certificazione più comune da trovare in commercio. Si possono trovare capi certificati spesso nella grande distribuzione. Certifica anche capi con tessuti non biologici e sintetici.
Ecco cosa controlla, spiegato da Elena:
"Uno standard per la presenza ed il rilascio di sostanze nocive, come pesticidi, metalli pesanti, ammine aromatiche, coloranti allergizzanti, ecc., nei prodotti finiti. La certificazione delle tinture OEKO-TEX standard 100, garantisce al consumatore finale un attento controllo dal punto di vista salutare e del processo produttivo con ridotta immissione nell'ambiente di prodotti inquinanti."

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"La certificazione internazionale più conosciuta dei tessili biologici.
I criteri normativi GOTS permettono di certificare l’intera filiera: semina delle materie prime biologiche, raccolta, trasformazione, fabbricazione, produzione, confezionamento, etichettatura, importazione od esportazione; attraverso il rispetto ambientale.
 All’interno del certificato GOTS ci sono una serie di norme che regolamentano la qualità delle condizioni di lavoro per gli operatori, il rispetto di norme igieniche e di sicurezza, libertà di contrattazione collettiva e il divieto assoluto di sfruttamento del lavoro minorile.

Icea è un ente di certificazione Italiano, che si occupa di certificare le aziende italiane che producono tessili bio, seguendo comunque gli standard del GOTS."

Interessante anche il fatto che GOTS certifica a parte i coloranti usati per le tinture, che possono essere poco salubri anche su un cotone biologico.

 

  • Naturtextil

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"Un'altra certificazione molto diffusa nei paesi di lingua tedesca (che esportano molto tessile biologico in Italia) è IVN, che marchia alcuni articoli con Certificato NATURTEXTIL zertifiziert BEST, ancora più restrittiva del GOTS.
I prodotti devono essere realizzati al 100 % con fibre ecologiche certificate e non è ammesso elastane neanche in piccole quantità.
La lista dei colori e delle sostanze ammesse è più restrittiva rispetto a quella del GOTS.
La mercerizzazione, ovvero la nobilitazione dei filati di cotone mediante immersione in soluzione di soda caustica allo scopo di aumentarne la lucentezza, è proibita. Anche gli sbiancanti ottici non sono consentiti. Inserti, fili di ricamo o nastri di viscosa per le decorazioni e gli accessori non sono permessi, dovendo utilizzare anche qui solo ed esclusivamente fibre naturali."

 

Ancora grazie ad Elena per la disponibilità e le preziosissime informazioni, vi aspettiamo per domande ed ulteriori idee sui vestiti ecobio!

di Caterina Lazzari

Caterina

mamma di due, architetto, redattore, appassionata di genitorialità naturale, ambiente e dintorni

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Commenti  

Valentina
# Valentina 2017-10-07 12:46
Salve non ho capito se la cerrificazione gots garantisce amche la natura non nociva dei colori utilizzati per tingere il cotone......
Ps l indirizzo email é tutto miniscolo
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bs GenitoriChannel
# bs GenitoriChannel 2017-10-07 16:26
Solo prodotti tessili che contengono almeno il 70% di fibre biologiche possono diventare certificati GOTS. Tutti ciò che di chimico viene immesso nella produzione come i coloranti usati devono soddisfare determinati criteri ambientali e tossicologici.
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