E pensare che una gravidanza e un parto fisiologici sono un guadagno in termini sociali ed un risparmio in termini economici. Quindi, nella nostra ingenuità, continuiamo a non comprendere perché i legislatori e gli amministratori chiamati ad aver cura della salute dei cittadini non debbano incentivarli piuttosto che ostacolarli.
Le strutture pubbliche nelle quali le donne possono ricevere un'assistenza non medicalizzata, senza essere considerate delle ammalate da trattare come tali, si contano sulle dita di una mano. Una di queste è stata inaugurata poco più di un anno fa, in una regione, il Lazio, che non può certo vantare punte di eccellenza in questo campo. È la Casa del parto naturale Acqualuce di Ostia, zona periferica della capitale. Una bellissima struttura immersa nel verde della pineta, all'avanguardia, gestita dalle ostetriche, fornita di tutto quel che serve per assistere la donna dalla gravidanza al puerperio, gratuitamente, o meglio, a spese dei contribuenti. Insomma, qualcosa delle quale andare fieri.
Ebbene, ci risulta che da molti giorni la Casa del parto di Ostia ha smesso di funzionare. Nessuna donna può più ricevere assistenza in quelle stanze per mancanza di personale. Dopo 13 mesi dalla sua apertura, non si è ancora provveduto a risolvere questo aspetto sostanziale. Eppure immaginiamo che per costruire ed attrezzare questa struttura siano stati spesi un bel po' di soldi pubblici.
Un gruppo di utenti del servizio ha organizzato una protesta davanti alla Casa del parto mercoledì 21 luglio alle 9.30.Ospedale G.B. Grassi. Via G. Passeroni 28- Ostia- RM
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