Con la seconda bambina, mi sono informata e ho imparato molte cose sull'autosvezzamento. Ho letto "Io mi svezzo da solo" di Lucio Piermarini e ho capito che era il metodo adatto a noi.
A 5 mesi Cecilia mostrava grande interesse per il cibo che mangiavamo noi e ho iniziato a farle sentire i gusti degli alimenti più semplici. Dopo qualche tempo, la pappa che era nei nostri piatti finiva nel suo. Lei assaggiava tutto, senza mai perdere la sua poppata. La pasta al pomodoro che preparavo per noi veniva frullata e data anche a lei, il passato di verdure, il polpettone, tutto ciò che mangiava Sofia (che all'epoca aveva due anni) veniva proposto anche a Cecilia.
Gradualmente Cecilia ha abbandonato il latte ed ha preferito il cibo, a pranzo e a cena. Non l'ho mai vista piangere a tavola, né procurarsi il vomito. Non l'ho mai vista rifiutare il cibo né distrarsi con giochi pur di non mangiare.
E' stato un viaggio graduale e naturale, che l'ha portata ad essere - a 10 mesi - autonoma nel mangiare e aperta ai nuovi sapori.
Ora sono passati due anni da quell'esperienza e posso fare alcune considerazioni basate sulla pratica che ho fatto dei due modi di svezzare i bambini. La premessa è che non so quanto il metodo abbia influito sul formarsi delle modalità di alimentazione delle mie figlie o quanto abbia fatto la loro predisposizione naturale.
Fatto sta che Sofia, la maggiore, è diffidente verso le novità, ancorata ai suoi piatti preferiti e restia a cambiare. Cecilia è una sperimentatrice, ama i gusti decisi e assaggia anche ciò che ha un aspetto particolare e la cui composizione non è chiara. Ha un approccio giocoso e solare al cibo, vive la vera convivialità a tavola e quando mangia è di buon umore.
Come dicevo, non so quanto l'autosvezzamento abbia influito sull'insegnarle a mangiare, ma in cuor mio spero di essere stata una delle fautrici di questo successo.
Come avvicinarsi all'autosvezzamento
- La famiglia consuma cibi sani e cucinati in casa: questa è una discriminante importante per non dare al bambino cibi poco salutari;
- Si mangia tutti insieme: ciò implica che mamma e papà debbano aiutare il piccolo a mangiare in contemporanea con il loro pasto - a volte mangeranno tutto freddo!
- La pazienza non manca: può capitare che il bambino non voglia mangiare ciò che si è preparato e che si debba optare per il seno a metà di un pranzo.
- L'informazione, il confronto con il pediatra e la lettura dei testi base dell'autosvezzamento sono fondamentali per capirne i principi e affrontarlo nel modo più sereno e consapevole possibile.
- Spesso, per adottare queso metodo è importante confrontarsi con chi lo utilizza, consigliamo il sito autosvezzamento.it per approfondimenti
Di Cristiana Calilli
Commenti
anche io sto leggendo "io mi svezzo da solo"